Alla Cina fa gola l’Europa, da oggi si apre un nuovo capitolo per il mercato internazionale: il commercio libero con il Vecchio Continente parte dalla piccola Islanda
Con la firma arrivata Lunedì notte a Pechino, è nata un’inedita cooperazione tra i due paesi, in particolare l’accordo riguarda il settore energetico. La Cina ha infatti intenzione di entrare in possesso di una parte dell’area Dreki, situata a nord dell’Islanda, per condurre una ricerca di petrolio. Nell’aerea infatti sono già presenti compagnie Norvegesi e Britanniche che hanno avuto fortuna nelle loro recenti ricerche, l’idea di Pechino sarebbe seguire i passi di Oslo e Londra.
A dirla tutta, i Cinesi puntavano anche ad ottenere la libertà di movimento per i propri lavoratori su tutto il territorio Islandese, l’unica concessione che è stata concessa è l’eliminazione delle tariffe sulla pesca (altro settore su cui avrebbero messo gli occhi dalla Cina).
Inoltre dalle prossime settimane scatterà un rafforzamento del rapporto di cooperazione tra i due paesi per quanto riguarda lo sfruttamento dell’energia geotermica, campo nel quale le compagnie Islandesi sono leader a livello mondiale.
Notevole pensare che il negoziato tra Reykjavik e Pechino sia durato ben 6 anni, periodo in cui l’Islanda ha attraversato la peggiore crisi finanziaria della propria storia.
Teniamo d’occhio la Cina: gli operatori cinesi si fanno sempre più intraprendenti, tanto che gli investimenti diretti in uscita dalla Cina sono ormai pari al 69% di quelli in entrata, in aumento dal 59% del 2011.
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