USA: Alzare I Tassi Ora Sarebbe Una Mossa Suicida

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È da giugno 2006 che la Federal Reserve non approva un rialzo dei tassi negli Stati Uniti, in un grafico vi mostriamo perché è auspicabile che a settembre Janet Yellen annunci un nuovo rinvio di questa svolta monetaria

Cominciamo a conoscere a memoria il linguaggio tecnico dei banchieri centrali, sappiamo che il mercato del lavoro con i suoi effetti sull’andamento dei prezzi rimane un fattore decisivo per la politica monetaria di un paese, ma sappiamo anche che non esiste una banca centrale incapace di farsi influenzare da quanto accade sui mercati finanziari.

Certo, non sentirete mai (o quasi) un banchiere centrale dire pubblicamente che le proprie decisioni dipendono in gran parte dai mercati, perché questo significherebbe letteralmente dare le chiavi dell’economia nazionale in mano alle borse, che, già senza questo riconoscimento “ufficiale”, detengono un potere immenso in tutte le economie moderne.

Il tutto si riassume con un concetto fondamentale: per quanto il mercato del lavoro sia un fattore fondamentale capace di influenzare le scelte della Federal Reserve, il FOMC non darà mai (o, comunque, non dovrebbe) il via libera ad un rialzo dei tassi negli Stati Uniti.
La ragione è semplice, gli utili delle società quotate a Wall Street sono in fase calante:

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Attenzione a questo grafico.
La linea azzurra indica la variazione annua (in punti base) dei tassi fissati dalla Federal Reserve, mentre l’istogramma blu indica il ciclo degli utili delle società quotate nell’indice S&P 500.

Tutte le volte che la linea azzurra ha superato la soglia pari a zero punti abbiamo avuto un rialzo dei tassi. Noterete che questo non avviene di norma quando gli utili delle società quotate sono negativi (o, comunque, quando il ciclo negativo è appena iniziato, come nel 2015).

I tassi andranno rialzati in quanto l’economia statunitense è in evidente rafforzamento, ma guardando questo grafico cominciamo a pensare che forse sarebbe meglio aspettare la fine dell’anno.

 

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