Una delle poche fonti ufficiali credibili per quanto riguarda le previsioni sull’andamento del PIL statunitense ha pubblicato questa settimana un rapporto decisamente preoccupante
Per chi non avesse seguito la vicenda, una serie di indicatori macroeconomici ha indicato una contrazione dell’economia statuntiense nel mese di agosto, e questa è stata una vera e propria doccia gelata per molti.
Tra questi, troviamo gli analisti della Federal Reserve di Atlanta (probabilmente tra i meno imprecisi nell’effettuare previsioni sulla crescita del PIL statunitense), che hanno tagliato in un colpo solo il target di crescita per il terzo trimestre del prodotto interno lordo americano da +1,8% a +0,9%, senza farsi troppi problemi:
Come al solito, notiamo un meccanismo politico ben preciso negli Stati Uniti:
1) Prima della consueta riunione del FOMC, il mercato specula su eventuali modifiche al tasso di interesse nell’economia basandosi su (tra le altre cose) una serie di indicatori macroeconomici
2) Il FOMC si riunisce e prende le proprie decisioni in termini di politica monetaria
3) Nelle settimane seguenti, vengono pubblicati dati macroeconomici che supportano regolarmente la decisione del FOMC (punto 2)
La Federal Reserve non ha rialzato i tassi a settembre, e ora stiamo avendo una serie di dati relativi al mese di agosto che sembrano dare ragione alla banca centrale americana. È piuttosto chiaro, dunque, che la Fed conosca regolarmente una serie di dati “market-sensitive” molto prima di noi comuni mortali.
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