Ad oggi, Wall Street non sembra essere affatto pronta ad un rialzo dei tassi, ed è molto probabile che la Federal Reserve ne sia pienamente consapevole
Una cosa è certa: in un comunicato del FOMC non troverete mai riferimenti diretti alla preoccupazione della Federal Reserve riguardo all’andamento di Wall Street.
Il meccanismo è semplice: supponete che la Fed scriva, nero su bianco, una cosa del tipo: “Il Comitato rimane vigile per quanto riguarda i futuri sviluppi sul mercato azionario nazionale, ed alcuni membri del FOMC hanno espresso la propria preoccupazione per il futuro su questo stesso tema”.
Una frase simile (seppur tradotta dal linguaggio corrente a quello del banchiere centrale) sarebbe in grado di abbattere Wall Street senza troppe difficoltà.
Tuttavia, quando vedete una banca centrale che continua a rinviare il rialzo dei tassi senza una vera ragione macroeconomica (come scritto ieri, il settore manifatturiero negli USA sta registrando uno stop, ma quello dei servizi continua a tirare il carro ad un ottimo ritmo), dovete chiedervi che cosa vi sia dietro una decisione simile.
E, per la gioia di chi vede la borsa ed i mercati finanziari in generale come il male ultimo da estirpare nel mondo (della serie: “quando le cose vanno male in borsa trovate gli speculatori, quando vanno bene gli speculatori li chiamiamo investitori”), ecco l’unico grafico che dice perché la Federal Reserve non ha rialzato i tassi né a settembre né ad ottobre:
La regola non scritta (perché se fosse scritta sarebbe un disastro infinito sui mercati) è semplicissima: non si rialzano i tassi quando gli utili delle società quotate a Wall Street sono in fase calante.
Ed è per questo che, per ora, vediamo piuttosto ridotte le possibilità di un rialzo dei tassi a dicembre, ma siamo pronti a modificare la nostra analisi in seguito all’apertura di nuovi scenari nel grafico riportato più sopra.
Io credo che dopo la “reazione brutale” dei mercati all’annunzio FED di Settembre (che ci hanno “provato” per così dire a rimandare ancora) non hanno +il coraggio di riprovare a rimandare.
Tenteranno di salvarsi dicendo che non è l’inizio di una serie, ma “dipenderà dai dati futuri macroeconomici “.
Pensi lei a questo esempio per capirne i riflessi non nel breve ma nel medio lungo periodo del rialzo tassi.
Ammettiamo che una banca dica io da oggi compro azioni PIPPOLANDIA per alimentare la ripresa economica e uscire dalla crisi.
Cosa fanno tutti ovviamente, cominciano a comprare PIPPOLANDIA per godersi i soldi buttati lì sopra dalla banca dato che non scenderà mai.
Allora inizia la festa.
Ai vari appuntamenti del nuovo piano della banca centrale qualcuno preferisce tutelarsi e vendere, ma la banca all’appuntamento dice “continuiamo a comprare e sostenere il titolo”.
Tutti si ricoprono e anzi altri ritardatari e ex-scettici si accodano alla festa del rialzo che puo’ continuare.
E sale sale, come il dow jones, all’infinito…
Poi si comincia a sentire che il sostegno puo’ finire.
Lei cosa farebbe? E come lei TUTTI con un minimo di intelligenza sapendo che non c’è piu’ il sostegno del rialzo infinito dei soldi gratis buttati sul titolo?
“non si rialzano i tassi quando gli utili delle società quotate a Wall Street sono in fase calante.”
Esatto, ecco perchè hanno perso la possibilità di farlo 12-24 mesi fa con Bernanke che stampava a tutto andare.
“Ed è per questo che, per ora, vediamo piuttosto ridotte le possibilità di un rialzo dei tassi a dicembre, ma siamo pronti a modificare la nostra analisi in seguito all’apertura di nuovi scenari nel grafico riportato più sopra.”
Ed è per questo pero’ che ora NON si dovrebbe alzare, ma molto probabilmente , avendo gia’ giocato la carta del mancato rialzo a Settembre che è andata MOLTO male, ora saranno influenzati da quel comportamento di TONFO dei mercati americani che gli farà fare per l’ennesima volta un GRAVE ERRORE. ERRORE SU ERRORE quindi. Oltretutto la prassi dell’economia sostenuta dal dollaro debole andrebbe a farsi benedire… BCE vende la sua valuta, FED fa il contrario con utili aziende in discesa, non ci voglio pensare. All’annuncio del rialzo le borse reagirebbero bene (trattandosi di un rialzo una tantum) MA POI all’uscir dei prossimi dati….
Dicembre sarebbe probabilmente il momento sbagliato per rialzare i tassi, ma mi piace pensare (ahimé, forse mi illudo), che nel FOMC qualcuno con un po’ di cervello ci sia. Mi ha fatto impressione vedere come un membro del Consiglio stia spingendo addirittura per tassi negativi, e qui ormai siamo abituati a vedere il mondo della finanza cambiare completamente nel giro di pochi giorni (un anno fa eravamo convintissimi di vedere un rialzo dei tassi a metà 2015, ora vediamo con difficoltà un rialzo a dicembre). Comunque sì, il giorno in cui arriverà il fatidico primo rialzo dei tassi la Yellen dirà certamente due cose:
1) I tassi si rialzano perché l’economia è forte e vi sono buone prospettive per il futuro
2) Il rialzo dei tassi sarà graduale ed il FOMC resta pronto a ripristinare la politica monetaria espansiva
Detto questo, io continuo a tenere d’occhio gli utili delle società quotate, negli ultimi giorni c’è stato qualche spiraglio positivo negli Stati Uniti, ma non basta ancora per ipotizzare un rialzo dei tassi alla fine dell’anno