Aspettando un impatto serio sul mercato azionario (e potrebbero volerci diversi trimestri e tassi di interesse ben più alti di quelli attuali), possiamo già osservare la prima reazione di alcuni mercati alla storica mossa della Federal Reserve di mercoledì scorso
Fra tutti i grafici ed in mezzo alle innumerevoli analisi che possiamo trovare online adesso che la Federal Reserve ha rialzato veramente i tassi di interesse, abbiamo trovato un paio di punti sui quali è opportuno riflettere.
Come detto a caldo non appena abbiamo avuto la notizia, è troppo presto per valutare gli effetti della mossa della Fed sull’economia mondiale, ma ciò non toglie che dare un’occhiata alla reazione istintiva dei mercati possa essere interessante.
Vi mostriamo dunque due grafici distinti:
1) I tassi Libor sono schizzati verso l’alto ad un livello visto soltanto nel 2009:
Reazione scontata del mercato bancario ? Ovviamente sì, sarebbe sciocco non aspettarsi un adeguamento del Libor ai tassi fissati dalla Federal Reserve.
2) L’oro è calato pesantemente nella giornata di mercoledì:
Reazione scontata ? Niente affatto.
Se da un lato possiamo dire che il rialzo dei tassi negli Stati Uniti segnala una prima timida intenzione della Federal Reserve di porre un freno al tasso di inflazione (ovvero il primo fattore capace di muovere il prezzo dell’oro), dall’altro ci aspettavamo, francamente, che il mercato avesse già prezzato il rialzo dei tassi negli Stati Uniti.
Non dimentichiamo che, comunque, stiamo parlando di mercati finanziari, i quali, per definizione, sopravvalutano o sottovalutano costantemente il rischio di un investimento.
Può darsi dunque che, nell’arco dei prossimi mesi, la reazione dell’oro alla stretta monetaria negli USA sia completamente diversa da quella che abbiamo osservato “a caldo”, ma rimane interessante dare uno sguardo alla reazione istintiva dei mercati ad una notizia così importante.
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