La crisi alla fine tornerà negli Stati Uniti, ma francamente, senza un grosso cigno nero, non vediamo grosse possibilità di recessione negli USA
Uno dei migliori indicatori di recessione negli Stati Uniti è, da sempre, lo spread tra il rendimendo dei titoli di Stato a 10 anni e quello dei bond a 2 anni.
L’idea è che, quando i rendimenti a breve si alzano avvicinandosi (o addirittura superando) quelli di lungo periodo, i mercati sono ormai certi dell’imminente inizio di una crisi economica.
Non vi daremo una regola precisa (perché, semplicemente, non esiste), ma dobbiamo riconoscere che questo indicatore si trova in una zona ancora abbastanza “sicura” rispetto al passato:
Tutto questo vale fino alla prossima Lehman Brothers, naturalmente.
Il cigno nero giusto è capace di affondare questo indicatore nel giro di poche sedute di borsa.
Un cigno nero per USA grandi frantumatori di terreno puo’ benissimo essere il petrolio che non torna sui 45$ entro la fine dell’anno ma continua anche solo a veleggiare sui 30/35.
Potrebbe, ma io non ho ancora trovato dati decenti sull’esatta esposizione delle grandi banche americane al rischio default di buona parte del settore, sono mesi che cerco dei numeri quindi in totale franchezza non riesco a quantificare il rischio
Ma il problema lo vedo eccome. Direbbe qualcuno “io di fatto non so definire un elefante, ma se l’elefante entrasse in questa stanza me ne accorgerei”
ci sono ci sono…. sono inghippate anche loro:
ecco un esempio:
http://www.wallstreetitalia.com/jp-morgan-nuovi-accantonamenti-e-rischio-perdite-pesanti-da-petrolio/
e poi guardi qui che lacchezzo:
http://www.valori.it/finanza-etica/goldman-sachs-il-40-dei-prestiti-a-petrolieri-e-a-rischio-11996.html
Grazie per i link. Di fronte a numeri del genere, però, mi stupisce vedere che a nessuno negli USA sia ancora venuto in mente di far scoppiare una guerra ad hoc per spingere verso l’alto i prezzi del petrolio.
Sembra quasi che Washington preferisca il default del sistema dello shale con interventi mirati alle banche più grosse esposte al rischio piuttosto che portare i prezzi del petrolio ad un livello più alto e fare un bel piacere alla Russia
Dimentichi che al governo ci sono i Democratici, votati anche per essere anti-BUSH-guerriglieri. Quest’anno cadono per l’appunto le elezioni, e già Hilary non se la passa gran che bene.
Aspetta Trump e poi avrai realizzata la tua ipotesi.
A partire da pretesto ri-chiusura mercato Iran.
Sarei molto stupito nel vedere Trump vincere le elezioni, penso ancora che Sanders possa rimontare la distanza con la Clinton. Che sia Trump o Sanders, comunque, per i mercati cambierà poco e il botto arriverà per ragioni diverse