Seppure il fenomeno, in termini macroeconomici, sia ancora piuttosto contenuto, la crescita esponenziale dei fallimenti nel settore dello shale oil americano va tenuta d’occhio
Di seguito è riportata la grandezza dei fallimenti nel settore dello shale oil statunitense dall’inizio dell’anno al mese di aprile (in termini di debito):
(Visual Capitalist)
Ora, 15 miliardi di dollari per un’economia come gli Stati Uniti non sono un problema macroeconomico rilevante (considerate che il PIL americano si aggira intorno ai 16.800 miliardi di dollari), ma quello che ci preoccupa è la progressione.
Gennaio: 0,03 miliardi
Febbraio: 0,28 miliardi (+833%)
Marzo: 1,84 miliardi (+557%)
Aprile: 14,92 miliardi (+711%)
Siamo di fronte ad un trend chiaramente esponenziale che dobbiamo tenere d’occhio. Se ad ogni mese il debito totale di queste società dovesse continuare ad aumentare di 7,8,9 volte, ecco, forse un problema ci sarebbe ad un certo punto.
Non solo, bisogna vedere gli eventi a cascata a partire da ognuno di quei fallimenti e dei futuri prossimi.
Certamente buona parte di quei debiti nel grafico sono iscritti nel bilancio di alcune banche, e da lì si sa come va a finire. Non ci vuole molto ad incendiare la benzina