Pare che il doppio accordo OPEC e non-OPEC stia spingendo il prezzo del petrolio verso quota 60$ al barile, ma ci arriveremo davvero?
Escludendo colpi di scena, il petrolio sembra avere la forza di arrivare a quotare 60$ al barile, e questo dovrebbe accadere nel giro di alcune settimane.
Seppur con la dovuta cautela (quando parliamo del prezzo del petrolio parliamo di una questione politica, ancor prima che economica, e dunque i nostri strumenti di previsione sono limitati rispetto al solito), cerchiamo di guardare cosa dicono i nostri indicatori; per la nostra analisi useremo dati mensili.
Lo Stocknizer 2 (la linea blu nel grafico seguente) è ancora ben al di sotto la quota 100 punti, al di sopra della quale sono avvenute in passato le principali inversioni ribassiste sul prezzo del petrolio (linea rossa):
Allo stesso modo, la Curva di Coppock è ben al di sotto dei 90 punti:
Di seguito trovate la distanza del prezzo attuale del petrolio da alcune sue medie mobili:
Negli ultimi giorni, il prezzo del petrolio è tornato al di sopra della media mobile a 28 mesi.
Le medie mobili a 50 e 100 mesi sono ancora molto lontane, ma il rapido movimento rispetto alla media mobile a 14 mesi fa pensare che il mercato sia entrato in fase bull a piena velocità.
Diamo un’occhiata, infine, ai nostri price target:
Ormai siamo a ridosso del nostro “fair target” a 54,80 dollari.
Se l’OPEC ed i paesi non-OPEC continueranno nella loro nuova direzione politica comune, in una manciata di mesi arriveremo al nostro target rialzista (per ora pari a 73 dollari).
Ci pare dunque che 60$ al barile sia un prezzo facilmente raggiungibile dal petrolio nelle prossime settimane.
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