Come sempre, le critiche alle novità non mancano; tuttavia l’idea dello streaming nei palazzi del potere è un colpo di genio che non si può non riconoscere a Casaleggio e ai suoi, vediamo perchè
Non mi interessa fare un’analisi dei contenuti del programma del Movimento 5 Stelle, non voglio scrivere un articolo da giornalista asservito al potere che con la sua lingua lunga elogia il padrone inchinandosi con il naso contro il pavimento, intendo però fare notare come la Rivoluzione in streaming (chiamiamola così) possa (potenzialmente) cambiare l’Italia e il modo di fare politica nel nostro Paese.
Partiamo da una premessa. Nel 1528, Guicciardini scriveva nei suoi Ricordi il seguente passaggio:
“Non vi maravigliate che non si sappino le cose delle età passate, non quelle che si fanno nelle provincie o luoghi lontani: perché, se considerate bene, non s’ha vera notizia delle presenti, non di quelle che giornalmente si fanno in una medesima città; e spesso tra ’l palazzo e la piazza è una nebbia sì folta o uno muro sì grosso che, non vi penetrando l’occhio degli uomini, tanto sa el popolo di quello che fa chi governa o della ragione perché lo fa, quanto delle cose che fanno in India; e però si empie facilmente il mondo di opinioni erronee e vane”
Insomma, già a quel tempo si notava un’impalpabile “nebbia” che divideva la piazza dai palazzi, non è certo una cosa che abbiamo scoperto noi ora.
Ci si lamenta spesso del ruolo che ha il web nella nostra democrazia da quasi-Terza Repubblica, additando il mondo di Internet come creatore di mostri e di clamorose balle (di cui, anche noi, cerchiamo spesso di dimostrare la falsità), ma da dove nascono le convinzioni sbagliate che circolano nella rete ?
Esse nascono dalla mancanza di trasparenza di quello che accade nei palazzi, dalla “nebbia” di cui parlava Guicciardini. Se ogni cittadino, la sera, al posto di guardare un telegiornale pre-confezionato con opinioni studiate ad hoc e servizi mistificatori, potesse semplicemente accendere il proprio computer e cliccare su un link che mostra quello che è successo nei palazzi nella giornata appena trascorsa, ebbene forse (sottolineo il “forse”) il numero di bufale che circolano sul web diminuirebbe.
Sì perchè sarebbe bello poter rispondere ai complottosti più sfrenati: “No guarda che ti sbagli, vai a vedere meglio il video di quello che è successo oggi durante il Consiglio dei Ministri, lo trovi sul sito del Governo”. Certo non si può rinunciare al segreto di Stato, quello va tutelato in casi speciali, ma insomma un po’ di chiarezza farebbe solo bene all’Italia.
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