I bond Portoghesi a 10 anni superano la soglia del 7%, cresce la tensione anche sui titoli Italiani, Lisbona fa preoccupare i mercati dopo mesi di silenzio
In Portogallo si rischia la crisi di Governo, ma il Presidente del Consiglio Pedro Coelho cerca di rassicurare tutti: “Il Paese viene prima di tutto, non ho alcuna intenzione di dimettermi, questa è la mia missione”. Le rassicurazioni non sono servite a molto, i rendimenti dei bond a 10 anni Portoghesi sono tornati oltre il 7% (è la prima volta che succede quest’anno) e le Borse Europee aprono in rosso (scoraggiate anche dalle continue brutte notizie provenienti dalla Cina).
Che cosa è successo ?
Ben due ministri si sono dimessi nel giro di poche ore, ma Coelho ha respinto le dimissioni di uno di loro, Paulo Portas, Ministro degli Esteri a capo del partito di centro-destra Cds-Pp (l’Angelino Alfano Portoghese, in pratica).
Portas intendeva dimettersi come forma di contestazione in seguito alla nomina del nuovo Ministro delle Finanze: Maria Luis Albuquerque. Tale nomina è stata necessaria dopo che l’ex Ministro Gaspar (l’artefice dell’austerity Portoghese) aveva rassegnato le sue dimissioni.
Il nodo centrale rimane la nomina della Albuquerque, un nome che divide il centro-destra che potrebbe far mancare il proprio appoggio al Governo in Parlamento, facendo venir meno la maggioranza pro-Coelho.
Mentre vi scrivo, il tasso di rendimento sui bond ai 10 anni è ben al di sopra del 7%, attestandosi intorno al 7,5%, un tasso che il Portogallo non può assolutamente permettersi.
Preoccupante anche l’andamento dei CDS (Credit Default Swaps) Portoghesi, che fanno registrare un massimo degli ultimi 7 mesi.
C’è da sperare che la coalizione di centro-destra ragioni, o, comunque, che Coelho ritiri la nomina tanto contestata da una parte della sua maggioranza.
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