La violenza della crisi che (forse) si appresta ad entrare nelle sue battute finali è ben evidenziata non solo dall’aumento della disoccupazione in valore assoluto, ma anche dall’aumento della sua durata

Se si vuole analizzare lo stato di salute del mercato del lavoro di un Paese, studiare l’andamento del tasso di disoccupazione è sicuramente una primo passo fondamentale.
Fatto questo, però, occorre porsi un’altra domanda: quanto dura lo stato di disoccupazione ? Ovvero, quanto tempo passa, mediamente, tra il momento in cui un soggetto perde il suo lavoro e ne trova un altro ?

È una misura fondamentale: immaginate una Nazione in cui il tasso di disoccupazione è al 5% ma in cui la disoccupazione dura mediamente 3 anni e una in cui la disoccupazione è al 20% ma la sua durata è mediamente pari ad 1 mese: quale dei due Paesi ha un mercato del lavoro in salute migliore ?

Non è certo una cosa banale, date un’occhiata agli Stati Uniti:

La disoccupazione di lunga durata ha raggiunto livelli mai visti dagli anni 30 (che non sono compresi in questa tabella, ma sappiate che durante la Grande Crisi la situazione negli USA era ben peggiore di quella attuale).

Il risultato ? Ecco la durata media della disoccupazione:

Circa 16 settimane, 4 mesi.

Purtroppo i dati sull’Italia non sono così aggiornati come quelli Statunitensi, ma siamo comunque riusciti a reperire un numero piuttosto indicativo per il nostro Paese: nel 2012 in Italia il 52,5% dei disoccupati si trovava in una situazione di “disoccupazione di lungo periodo”, ovvero una disoccupazione di durata superiore ai 12 mesi. Scommettiamo che quando l’Istat ci fornirà il dato del 2013 la percentuale che troveremo sarà ancora superiore a quella dell’anno passato ?