A sorpresa, il Presidente Russo ha scritto un editoriale per il New York Times apparso oggi in prima pagina, Putin si rivolge direttamente all’opinione pubblica Americana
Dopo aver ottenuto il consenso di Damasco per la consegna dell’arsenale chimico Siriano, Vladimir Putin non ne sbaglia una: l’ultima mossa del Presidente Russo è stata scrivere un editoriale per il New York Times intitolato: “Una richiesta di attenzione dalla Russia”.
Qui trovate il testo integrale dell’articolo, se avete una buona conoscenza dell’Inglese vi consigliamo di leggerlo perchè è molto interessante, non siamo di fronte al classico discorso moralista e demagogico di un politico (del resto, Putin è un politico piuttosto “particolare”).
Ci limiteremo ad analizzare i punti fondamentali che Putin ha voluto chiarire:
“Nessuno dubita che in Siria sia stato utilizzato del gas nervino. Ma ci sono tutte le ragioni per credere che non sia stato utilizzato dall’esercito Siriano, ma dalle forze di opposizione, per provocare l’intervento dei loro potenti sostenitori stranieri, che si schiererebbero dalla parte dei fondamentalisti. Le indiscrezioni secondo le quali i militanti starebbero preparando un altro attacco – questa volta contro Israele – non possono essere ignorate”
Vi rendete conto del peso di queste parole ? Putin accusa gli Stati Uniti di:
1) Mentire sul ritrovamento di prove dell’utilizzo delle armi chimiche da parte dell’esercito Siriano
2) Essere pronti a schierarsi dalla parte dei fondamentalisti (su questo abbiamo già scritto)
3) Ignorare pericolosamente le possibilità di un nuovo attacco chimico dei ribelli, stavolta contro Israele
Putin chiude con un entrata a gamba tesa sul discorso alla Nazione di Barack Obama:
“I miei rapporti lavorativi e personali con il Presidente Obama sono caratterizzati da una crescente fiducia. Sono felice di questo. Ho studiato attentamente il suo discorso alla Nazione Martedì scorso, e non sono d’accordo con quello che ha detto sull’eccezionalismo Americano, affermando: “La politica degli Stati Uniti è quello che rende l’America diversa, è quello che ci rende eccezionali”. È estremamente pericoloso incoraggiare il popolo a considerarsi eccezionale, qualunque sia la motivazione. Ci sono grandi e piccoli Stati, ricchi e poveri, ci sono quelli con lunghe tradizioni democratiche e quelli che stanno ancora cercando di ottenere la democrazia. Anche le loro politiche sono “diverse”. Tutti siamo diversi, ma quando imploriamo la benedizione di Dio, non dobbiamo dimenticare che Dio ci ha creato tutti eguali”
C’è la democrazia, la religione, la retorica: c’è tutto quello che conta per l’Americano medio (baseball escluso).
Vladimir Putin avrà torto o ragione, non siamo noi a giudicarlo, ma dal punto di vista politico non ne sbaglia una.
Lascia un commento per primo