Lo spread è sceso ieri sotto quota 240, la grande ondata di acquisti di BTP Italiani arriva dagli Stati Uniti ? Probabilmente è così
I rumors su un cambio di rotta dell’Unione europea sull’austerity (secondo il Wall Street Journal i tecnici di Bruxelles starebbero lavorando a nuove più morbide formule per calcolare il deficit/Pil) hanno avuto subito un effetto sul mercato dei titoli periferici dell’Eurozona. Con i BTp tornati protagonisti. I numeri parlano chiaro e non sembrano una coincidenza. Stando ai dati Reuters alle ore 17 i BTp a 10 anni prezzavano un rendimento del 4,52% (11 punti in più dei “cugini” spagnoli). Ma alle ore 20 (a mercati europei chiusi) i rendimenti dei BTp erano a quota 4,42%, 10 punti base in meno (ma 10 in più dei Bonos spagnoli che pure hanno incassato un repentino calo dei rendimenti in serata).
Il “due più due” pare agevole. Il movimento repentino verso i periferici dell’Eurozona potrebbe essere stato certamente influenzato dalla notizia riportata sul quotidiano finanziario statunitense circa un allentamento dei criteri del calcolo dei parametri di Maastricht. L’Italia, che tra l’altro è nuovamente a rischio di sforamento della soglia deficit/Pil del 3% (dopo la cancellazione dell’Imu sulla prima casa il 28 agosto scorso) è il Paese che al momento ne ha beneficiato di più.
Considerato l’orario (mercati Usa aperti) e il recente trend non è da escludere che la spinta verso i BTp possa essere venuta da investitori statunitensi, gli stessi che hanno partecipato in modo massiccio al collocamento dell’ultimo BTp 30ennale con una quota del 9,5%, come riferito oggi da Maria Cannata, dirigente del Tesoro per il debito pubblico.
Articolo tratto da “Il Sole 24 Ore”
Lascia un commento per primo