Facciamo un semplicissimo confronto tra Italia e Francia per quanto riguarda l’indice di fiducia dei consumatori, con pochi dati possiamo dimostrare la poca serietà rappresentata dallo stesso indice Italiano rispetto a quello Francese
L’altro giorno abbiamo avuto la conferma della strana crescita dell’indice di fiducia dei consumatori per l’Italia.
Dato che, banalmente, non crediamo che l’Italiano medio sia convinto che le cose miglioreranno in futuro, ci sembra legittimo fare un approfondimento sulla raccolta dei dati in Italia e in Francia per il calcolo del medesimo indice di fiducia.
Sia per il caso Francese che per quello Italiano l’anno base a cui ci riferiamo è il 2005. In altre parole, se l’indice è inferiore a 100 la fiducia dei consumatori è inferiore a quella del 2005, se invece è superiore a 100 si è registrata una crescita di fiducia rispetto a 8 anni fa.
Non ci serve un premio Nobel per immaginare che, nella media, sia gli Italiani che i Francesi dovrebbero sentirsi oggi più sfiduciati rispetto al 2005, anno in cui l’attuale disastro economico non era ancora immaginabile.
Anzi, visto che, comunque, l’Italia è in una situazione macroeconomica peggiore di quella Francese (che comunque è sicuramente poco brillante) sarebbe abbastanza lecito aspettarsi che la fiducia dei consumatori Italiani sia più bassa di quella dei cugini Francesi.
Non è così, l’Istat ci consegna questi dati per il nostro Paese:
L’indice si trova a 98.3 punti, ma a Settembre è arrivato a quota 100.8
Le ragioni di questa crescita ? Dal comunicato Istat:
A novembre l’indice del clima di fiducia dei consumatori in base 2005=100 aumenta a 98,3 da 97,3 del mese di ottobre.
Cresce la componente personale, da 98,1 a 101,1, mentre diminuisce quella economica da 93,1 a 91,6.
In sostanza l’Italiano medio dichiara: “L’economia va male e andrà ancora peggio, ma io sto abbastanza bene”. Un’assurdità naturalmente, se l’economia continuerà a peggiorare non c’è ragione per cui l’Italiano medio dovrebbe accrescere la propria situazione economica personale.
In Francia lo stesso indice (che usa sempre lo stesso anno base del 2005) ci racconta però una storia un po’ diversa:
L’indice è molto lontano dai 100 punti del 2005, e si attesta oggi a 84 punti, esattamente sulla linea di tendenza degli ultimi 3 anni, dimostrando così che la fiducia dei consumatori è “paralizzata”, un po’ come l’economia Francese.
Come viene commentato questo dato dall’INSEE (cioè l’Istat Francese) ? Leggendo il comunicato ufficiale si scopre che:
“A Novembre, la fiducia dei consumatori sulla loro situazione finanziaria personale passata è praticamente invariata (aumenta di 1 punto), e quella sulla loro situazione finanziaria personale futura è stabile”
Ecco come i Francesi interpretano la fiducia dei consumatori, dunque. La domanda da fare ai cittadini non è: “Cosa pensa della sua situazione personale futura e dello scenario macroeconomico ?” perchè, con tutto il rispetto, il cittadino medio ha molte poche competenze per giudicare l’andamento macroeconomico del suo Paese.
La domanda posta cambia quindi in: “Cosa pensa della sua situazione finanziaria rispetto al passato ? Cosa si aspetta dal futuro ?”, questa è la vera fiducia dei consumatori, non possiamo andare a chiedere a tutti di fare analisi particolarmente complesse e articolate sull’andamento dell’economia Italiana o Francese o di qualunque Nazione.
Certo, trasformare un concetto astratto come la “fiducia dei consumatori” in un dato numerico non è cosa facile, ma forse dovremmo imparare qualcosa dai Francesi.
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