Capire l’Economia – Lezione 30: Perchè negli USA non c’è inflazione

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La debole ripresa degli Stati Uniti deve essere una lezione importante per l’Europa: stampare denaro non è mai sufficiente per rilanciare in pieno l’economia

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L’errore fondamentale che si fa quando si pensa a Paesi che hanno inondato l’economia di banconote nuove di zecca è credere che una fatina magica farà andare la nuova liquidità in eccesso nelle tasche giuste al momento giusto, facendo ripartire l’economia.

Purtroppo non è così semplice. Sì, spesso stampare moneta può essere la scintilla necessaria per far ripartire un’economia bloccata, ma questa è solo la “Fase 1″.
In troppi, a nostro parere, si dimenticano della “Fase 2″, che non è nulla di complesso o di misterioso dato che Keynes (colui che viene – probabilmente erroneamente – ritenuto il simbolo dello “stampa che ti passa”) aveva fatto lo stesso discorso che intendiamo fare in questo articolo il secolo scorso.

Lo Stato non può disinteressarsi del “percorso” compiuto dalla liquidità in eccesso.
È questo il concetto fondamentale, in sostanza l’errore che commettono molte banche centrali (tra cui anche la Fed) è il totale disinteressamento del tragitto della nuova moneta fresca di stampa nell’economia.
Sono tutti (o quasi tutti) molto bravi nella Fase 1, in fondo si tratta soltanto di mettere in moto qualche macchina per stampare banconote (anzi, nel caso del QE questa operazione è interamente virtuale), il problema è che la Fase 2 (quella che consiste nell’ingresso vero e proprio della nuova liquidità nel circuito economico) viene normalmente lasciata incontrollata nelle mani del libero mercato.

Vediamo i dati USA. Dallo scoppiare della crisi la base monetaria Americana è aumentata di più di 4 volte:

http://research.stlouisfed.org/fred2/data/BASE_Max_630_378.png

Dove sono finiti tutti questi Dollari ? Facendo un conto approssimativo parliamo di 2800 miliardi di Dollari.
Vediamo il PIL nominale Americano:

Graph of Gross Domestic Product

Il PIL nominale Americano è passato da circa 14.500 miliardi di Dollari a 17.000 miliardi di Dollari.
In sostanza qui troviamo 2.500 miliardi di Dollari.

Facciamo una pausa, ogni Dollaro stampato (o comunque immesso nell’economia) dalla Federal Reserve ha un effetto moltiplicativo nell’economia.
In sostanza, per fare un esempio, se la Fed stampa 1$ il PIL nominale Americano dovrebbe crescere di “1$ + x”, dove “x” è una quantità positiva, è sempre stato così dai tempi del New Deal.

Il fatto che il PIL nominale Americano sia aumentato di una quantità non solo non superiore ai nuovi Dollari immessi nell’economia dalla banca centrale, ma addirittura di una quantità inferiore deve dirci qualcosa.

Dove diamine sono finiti tutti quei Dollari nuovi di zecca ?!

Chart forDow Jones Industrial Average (^DJI)

Sono tutti qui ? Probabilmente sì, ma anche nei mercati emergenti e in quelli non regolamentati.
La Federal Reserve, ignorando il monitoraggio della Fase 2 ha prodotto soltanto un’enorme occasione di speculazione ponendo, di fatto, le basi per un nuovo e futuro “2008 shock”.

Certo la facciamo facile noi, come può lo Stato pensare di controllare il destino di ogni singola nuova banconota nell’economia ?

La risposta è semplice, non può. Può comunque evitare che porcate da biechi speculatori come quelle che stiamo vedendo ora accadano utilizzando il denaro stampato per aumentare la spesa pubblica.
Sì perchè, lo ricordiamo, la crisi è innanzitutto del settore privato (il settore più importante di un’economia), e spetta al settore pubblico occuparsene (almeno teoricamente, noi in Italia siamo troppo abituati al magna-magna generale di chi ci governa).

E secondo voi come mai il New Deal negli anni Trenta funzionò così bene per gli Stati Uniti ?

Aumentò la spesa pubblica (consumi + investimenti) !

Cosa sta facendo adesso il Governo Americano ? L’esatto opposto di quello che dovrebbe fare:

FRED Graph

Non stupitevi dunque se negli Stati Uniti, continuando di questo passo, non si raggiungerà mai il tasso di inflazione target del 2%.
Stupitevi, piuttosto, di chi crede che questo avverrà (e intanto compra oro aspettando la famosa iperinflazione che, almeno negli USA, non arriverà mai a questo ritmo).

 

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