Nel disperato tentativo di bloccare l’attacco speculativo alla Lira turca, la banca centrale ha alzato i tassi dal 7,75% al 12% in una notte, basterà a calmare le acque ?
Qualcuno di voi si sarà probabilmente chiesto almeno una volta nella vita che cosa può succedere quando una banca centrale perde completamente il controllo dei mercati finanziari.
Fortunatamente, per ora, da noi la BCE risulta essere estremamente credibile (è forse l’unico punto a favore che va riconosciuto all’Europa) per i mercati e, in maniera diversa, anche la Federal Reserve americana gode della fiducia di Wall Street (nel senso che negli ultimi tempi la borsa si è lettteralmente affidata ciecamente alle parole di Bernanke).
Tuttavia non è sempre così, ci sono stati casi nella Storia economica di molti Paesi (ricorderete quel “leggero problemino” che la Banca d’Italia ha avuto con la Lira all’inizio degli anni Novanta) in cui la banca centrale ha letteralmente perso il controllo della situazione.
Proprio ieri abbiamo avuto la prova che la Turchia si trova evidentemente in una fase fuori controllo:
Questo è l’andamento del cambio Lira turca/Dollaro USA nell’ultima settimana, una volatilità pazzesca per una valuta.
La banca centrale turca ha dunque deciso di intervenire di prepotenza: mentre gli economisti più estremi pronosticavano un rialzo dei tassi al 10%, la decisione del board della banca è stata di portare i tassi dal 7,75% al 12%.
Oltre a questo, anche il tasso overnight è stato alzato dal 3.5% all’8%.
Gli effetti di questa decisione si vedono benissimo nell’ultima parte del grafico qui sopra. Facendo uno zoom:
Il problema è che, dopo (già prima che la Fed annunciasse il rafforzamento del tapering) i mercati sono tornati ad andare short sulla Turchia:
L’obiettivo di medio-lungo termine della banca centrale è quello di agganciare il tasso di inflazione annuo del 5%, per ora siamo molto lontani e, ovviamente, la svalutazione che potrebbe non essere ancora finita allontanerà il Paese dal target:
L’impressione è che il bagno di sangue per i Paesi emergenti non sia finito, ma la Turchia è il primo Paese che cerca di contrastare con forza l’attacco speculativo (per ora molti altri Paesi, come l’Argentina, stanno a guardare), sarà interessante vedere se funzionerà e quali saranno le mosse successive dei vari attori in campo.
Come al solito, quando si parla di crisi dei mercati emergenti (dunque di tapering) l’impressione è che sarà sempre e solo la Federal Reserve l’unica banca centrale capace di raffreddare la tensione.
Ma il giochino non può andare avanti per sempre, no ?
Lascia un commento per primo