Mentre in Italia siamo presi soltanto dai gossip e dagli insulti della politica, dall’altra parte del Mondo la prima economia mondiale rischia ancora una volta il default per colpa di una legge senza senso
Quello che pensiamo sul debt ceiling è noto a tutti i nostri lettori: porre un tetto massimo in termini nominali (!!!) al debito pubblico di un Paese è un’assurdità basata su teorie economiche a dir poco strampalate che sono state desintegrate da chi di economia capisce veramente qualcosa (per approfondimenti vedete qui), vedere poi che questa legge viene applicata in quello che è probabilmente l’unico Paese al Mondo che non può tecnicamente fallire (gli Stati Uniti, grazie a quella che è – almeno per ora – la supremazia monetaria del Dollaro, non possono trovarsi in scenari economici paragonabili a quelli di Grecia o Argentina) ci fa letteralmente impazzire.
A parte tutto questo (sull’argomento potremmo scrivere libri, ma è bene ricordare che la sintesi è un dono, non un difetto) e a prescindere da quello che pensate sul debt ceiling, sappiate che il rischio default per gli USA sta per tornare di moda:
La data X sarebbe compresa tra il 28 febbraio ed il 25 marzo, in quella fase il Congresso americano dovrà naturalmente rialzare il tetto del debito pubblico, anche se bisogna vedere che cosa i Repubblicani (e, soprattutto, il Tea Party) hanno in mente stavolta per farci sudare freddo, come accadde lo scorso ottobre.
Tra l’altro, giusto per ricordarvelo, la parte più pesante della correzione ribassista di Wall Street potrebbe arrivare durante la prossima crisi del debt ceiling.
Gli amanti della statistica sanno bene di che cosa stiamo parlando:
In sostanza ci aspetta ancora un mese di calma molto precaria, dopodiché temiamo che a marzo 2014 vedremo una serie di giornate nerissime per la borsa.
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