Il bluff della BCE si è finalmente concluso con un attacco aggressivo a tutto campo alla lowflation e all’Euro troppo forte, cerchiamo di fare mente locale su quello che Francoforte ha deciso e sulle possibili conseguenze
(ripubblicazione articolo del 6 giugno 2014)
Prima di leggere questo articolo, consigliamo caldamente a tutti i lettori di prendersi un’ora libera per riascoltare il discorso di Mario Draghi che potrebbe aver salvato l’Eurozona.
Come avete sentito, la BCE ha deciso di dare un segnale forte ai mercati con una tripla mossa:
1) Taglio dei tassi
Tutti e tre i tassi della BCE sono stati tagliati:
Quello che fa più clamore è il tasso negativo sui depositi. Le banche europee, che per anni hanno depositato il proprio denaro presso la BCE con un tasso nominale dello 0% (dunque un tasso reale già negativo, considerando l’inflazione) dovrebbero essere in qualche modo colpite da questa mossa.
Noi crediamo che i tassi negativi non avranno alcun effetto benefico sull’economia dell’Eurozona. Questo perchè, come detto, il tasso reale sui depositi (dato dalla differenza tra tasso nominale e tasso di inflazione) è già negativo da tempo, e le banche lo sanno.
Spesso si cita il caso della Danimarca per spiegare come i tassi negativi non siano utili all’economia:
Il mercato del credito in Danimarca non ripartì affatto dopo la mossa dei tassi negativi.
Dobbiamo però farci, forse, un’altra domanda. Siamo sicuri che la BCE voglia realmente far ripartire il credito con questa mossa ?
No, a nostro parere i tassi negativi sono un’arma sperimentale usata da Francoforte per far scendere il valore dell’Euro rispetto al Dollaro (che, anche se Draghi non può dirlo, è troppo alto e farà scendere l’export nei prossimi mesi).
Avete per caso dato un’occhiata al cambio durante le parole di Draghi ?
Per ora non ci siamo, abbattere l’Euro non è così facile a quanto pare.
2) Stop a sterilizzazioni dei titoli del piano SMP
Interrompere la sterilizzazione delle aste di liquidità della BCE è un’operazione che consiste nello smettere di ritirare dal mercato la liquidità corrispondente a queste aste.
Avete capito bene, bloccare la sterilizzazione dell’SMP è un piccolo Quantitative Easing (ma poca roba, si parla di 165 miliardi).
3) La vera bomba: il “targeted LTRO”
Per fortuna siamo stati smentiti, alla vigilia ci sembrava difficile immaginare un piano LTRO vincolato alla concessione da parte delle banche di liquidità all’economia reale, invece Draghi ha proprio annunciato questo piano ieri pomeriggio.
Stiamo parlando di almeno 400 miliardi di Euro (nella previsione iniziale della BCE) di nuova liquidità, una mossa che, però, non può per definizione coinvolgere i titoli di Stato.
Non si tratta dunque di un QE, ma potrebbe funzionare comunque.
Il piano dovrebbe cominciare in Autunno e terminare 4 anni dopo, nel 2018 (traduzione: i soldi che le banche prenderanno a prestito a partire dall’inizio del programma andranno restituiti ad un tasso agevolato alla BCE entro quattro anni).
Qui lo scopo è solo quello di spronare il credito verso il settore non-finanziario, ci auguriamo che funzioni, ma ragioni di onestà intellettuale ci portano a dire che:
A) Chi ci dice che le banche decideranno di prendere a prestito questi soldi ? Sì ok il tasso di interesse sul prestito sarà basso, ma per quanto ne sappiamo oggi in futuro il tLTRO non riscuotere alcun successo tra le banche, che, naturalmente, prenderanno ogni decisione di credito in base al proprio interesse (come è giusto che sia, del resto).
B) 400 miliardi ? Ma basteranno ? Bella domanda, i passati LTRO del 2011 e 2012 avevano un peso totale di più di 1000 miliardi di Euro, l’economia non ripartì a causa soprattutto del non-utilizzo di questa enorme cifra per far ripartire il mercato del credito (molte banche restituirono il prestito alla BCE molto prima della scadenza originale del programma).
Ora, il caso B di quello A (se 400 miliardi dovessero essere troppo pochi a fronte delle richieste delle banche, la BCE potrebbe decidere di varare un nuovo tLTRO). Quello che ci spaventa è il caso A, in questa situazione la BCE avrebbe soltanto un’arma, che, tra l’altro, potrebbe anche non funzionare:
Un vero QE, non escludiamo affatto che la prossima mossa della BCE sia proprio questa.
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