Per la terza volta in 28 anni, Buenos Aires ha dichiarato il fallimento tecnico; ecco perchè, stavolta, il default è meno drammatico del solito
Dal giorno dell’ormai celebre sentenza della Corte Suprema Americana vi abbiamo spiegato come l’Argentina fosse vicina al default.
Si è però capito, sin da subito, che il default in questione (il terzo in 28 anni per il paese sudamericano) sarebbe stato diverso dagli altri.
In primo luogo, l’Argentina non ha dichiarato il default per motivi di liquidità (i soldi da dare agli hedge fund, in realtà, li avrebbe a disposizione, depositati nella banca centrale argentina), ma per principio.
Questo si capisce bene anche dal modo in cui il Ministro dell’Economia argentino Axel Kicillof ha comunicato la notizia del fallimento:
“La Repubblica Argentina ha richiesto al giudice Griesa una proroga sul pagamento agli hedge-fund, ma il giudice ha detto che sarebbe stato necessario il consenso degli “hedge-fund avvoltoi”, i quali non hanno accettato le nostre proposte”
A parte constatare il basso livello di un Ministro dell’Economia che se ne esce con una dichiarazione simile, non possiamo che tirare un sospiro di sollievo.
Come mai ? No, non siamo “gombloddisti-bilderberghini-ecc.”, siamo solo convinti del fatto che il default dell’Argentina faccia bene a tutti quei paesi con problemi di sostenibilità del debito pubblico (uno a caso, l’Italia), in quanto impedisce la nascita di un pericoloso precedente.
Come già spiegato da Sokratis, pagare gli hedge-fund che non avevano acconsentito al patto di ristrutturazione del debito pubblico argentino nel 2001 avrebbe reso del tutto inutile ogni operazione di futura ristrutturazione del debito.
Pensateci, se l’Argentina avesse pagato gli hedge-fund, allora perchè un creditore avrebbe mai dovuto accettare un accordo di ristrutturazione del debito pubblico negli anni a venire ?
Se l’Argentina non avesse dichiarato default, sarebbe passata l’idea secondo la quale, anche rifiutando l’accordo di ristrutturazione del debito, prima o poi tutti i creditori avrebbero ricevuto la somma dovuta.
Sarebbe stata la fine del meccanismo degli accordi di ristrutturazione del debito pubblico, il che avrebbe solo aggravato in maniera esponenziale le difficoltà di tutti quei paesi con problemi di sostenibilità del debito pubblico.
Dispiace dunque vedere l’Argentina ridotta in questo stato, ma l’alternativa avrebbe creato conseguenze molto, molto più gravi.
PS: questa è anche un’ottima occasione per valutare la serietà di un blog di economia, nel caso in cui troviate un sito internet in cui si sostiene che i cattivi hedge-fund avrebbero fatto fallire la povera Argentina, starete evidentemente leggendo un blog di economia guidato da persone che, evidentemente, di economia capiscono ben poco
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