Europa: Per I Mercati La Crisi Non Esiste Più

euro

Avrete notato che, per i mercati finanziari, la famosa “crisi del debito pubblico europea” ormai non esiste più: il famoso spread è ormai tornato in un’area di controllo (almeno per ora)

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(ripubblicazione articolo del 29 ottobre 2014)

Vi ricordate come avete appreso la parola “spread” alcuni anni fa ?
Qualcuno l’avrà conosciuta nel campo della finanza per conto suo, certo, ma, diciamoci la verità: gran parte di noi hanno cominciato a sentire parlare di questo tecnicismo finanziario soltanto in quella famosa estate del 2011, quando lo spread fra il BTP ed il Bund tedesco ha cominciato a far parlare di sé, superando i 100 punti base.

Eppure all’inizio qualcuno avrà sicuramente pensato che questa “spread-mania” non sarebbe durata (in primis il Governo Italiano, che impiegò diversi mesi prima di capire esattamente cosa sarebbe successo). Intorno ai 100-150 punti base, qualcuno si sarà senza dubbio detto che l’Europa sarebbe intervenuta in qualche modo per placare gli animi dei mercati.
E invece no, lo spread è andato avanti, ed i titoli di Stato dei paesi periferici hanno raggiunto prezzi bassissimi (o, se preferite, tassi di rendimento altissimi).

Questa introduzione ci serve per mostrarvi il prossimo grafico:

spread euro

Lo spread è tornato praticamente ai livelli pre-crisi.
Questo può dipendere da due cose:

1) I paesi più indebitati dell’Eurozona hanno ridotto la propria spesa pubblica ed il debito pubblico è sceso alla grande

2) I mercati credono che la BCE non lascerà fallire, ad ogni costo (in stile “whatever it takes” di Draghi), un paese dell’Eurozona, tanto che ormai non badano più alla reale posizione debitoria dei paesi di cui comprano i titoli di Stato, ma si fidano ciecamente di una banca centrale che, fino ad ora, non ha saputo fare nulla per porre fine alla crisi dell’Area Euro
Qualcosa ci spinge a credere nel punto 2), ma poi fate voi.

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