Un dato interessante: dal 1870 ad oggi l’orario lavorativo si è decisamente ristretto nelle economie “mature”, ma il PIL si è mosso in controtendenza rispetto a questo trend
Ad oggi, mediamente, l’orario lavorativo nell’Occidente è stato quasi dimezzato rispetto a quanto accadeva nel 1870:
Ora, lavorare 70 ore a settimana è probabilmente una follia (specialmente se si tratta di mansioni pesanti da svolgere), ma è innegabile che questo grafico rappresenti una vittoria per il mondo del lavoro occidentale, oggi messo fortemente sotto pressione da questa crisi apparentemente infinita.
Lavorare meno ma produrre di più è un obiettivo al quale ogni economia dovrebbe puntare o, meglio, è ampiamente auspicabile vivere in un mondo in cui la produttività per lavoratore è in crescita costante.
No, non si tratta di smania capitalista, è semplicemente una questione di sopravvivenza. Viviamo in un mondo in cui la percentuale di popolazione a carico dei lavoratori continua a crescere (guardate il Giappone, ma anche il caso italiano potrebbe diventare molto preoccupante in futuro). Di conseguenza, ogni lavoratore sarà chiamato a dover produrre di più in futuro, come è sempre stato.
Lavorare meno (ma meglio) deve essere un obiettivo di lungo periodo dal quale le nostre economie non possono sfuggire, perché la crescita demografica degli ultimi anni (e dei prossimi) rischia di non essere sostenibile in caso contrario, ed allora ci troveremmo tutti in uno scenario da incubo.
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