Nei prossimi mesi la BCE immetterà nell’economia europea più di un trilione di euro, una cifra notevole ma che ci ricorda una cosa molto chiara: non paragoniamo il QE statunitense con quello dell’Eurozona
Dopo giorni e giorni in cui tutte le principali fonti di stampa si sono espresse sul QE (senza, nella maggior parte dei casi, spiegare e probabilmente capire come questa operazione funzioni), siamo arrivati ad una conclusione netta: la stampa sta sopravvalutando il QE europeo, a prescindere dal fatto che questa iniezione di liquidità nel sistema dell’area euro possa o meno funzionare.
Per questo motivo, forse, è bene ricordare a tutti come i bilanci della Federal Reserve e della BCE si siano mossi in maniera molto diversa negli anni:
Tra il 2013 ed il 2014, la BCE ha, di fatto, applicato una politica monetaria restrittiva.
Con il QE, i bilanci della Fed supererebbero leggermente i livelli del 2012 (che, per chi l’avesse dimenticato, non fu proprio un anno di grande ripresa per l’economia europea, anzi).
Rispetto agli USA, comunque, mancherebbe un trilione di dollari nei bilanci della nostra banca centrale.
Ancora una volta, dunque, la conclusione è sempre la stessa: la BCE non è la Fed, e, francamente, vedendo il grafico precedente, non ci stupiremmo nel vedere un possibile prolungamento del QE europeo oltre settembre 2016.
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