Tra chi crede che la borsa americana sia solo in una fase di accumulazione precedente a nuovi rialzi e chi si aspetta un bel crollo delle quotazioni, l’indice NYSE non riesce a superare la soglia 11.100 punti
(ripubblicazione articolo del 9 marzo 2015)
La borsa ci prova anche a salire, ma l’impressione è che i trader stiano cominciando a rendersi conto che qualcosa sta cambiando negli USA.
Prendete l’indice NYSE (il più grande al mondo):
(Zero Hedge)
I prezzi non riescono a salire, ed è evidente come il mercato sia in una fase di attesa.
E lo stesso vale per l’indebitamento marginale, ormai a livelli osceni:
(Doug Short)
Pensate quello che volete, ma quell’indebitamento è troppo elevato per poter credere seriamente in un nuovo grande sprint della borsa. I P/E sono troppo elevati, le azioni sono troppo “care”, e le attese di guadagno per le aziende quotate sono in calo, soprattutto per colpa dell’effetto del calo del petrolio sui titoli energetici.
Fate un po’ voi.
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