Con l’inizio del QE ed un imminente rialzo dei tassi negli Stati Uniti, le possibilità che l’Euro scenda al di sotto della parità con il Dollaro sono molto elevate
(ripubblicazione articolo del 16 marzo 2015)
Con l’Euro ormai prossimo alla parità con il Dollaro USA, è lecito chiedersi quanto Draghi & Co. siano preoccupati dalla picchiata della moneta unica:
Prima di tutto, chiariamo una cosa: no, l’Euro non crollerà per sempre e, per i più perfidi, no, la BCE non ha perso il controllo della situazione.
Come facciamo a sapere che la situazione è ancora sotto controllo ? Guardate l’andamento dei mercati azionari e obbligazionari europei. Vedete picchi di volatilità ? No ? Nemmeno noi.
Fino a quando non vedrete un incremento della volatilità sui mercati finanziari europei, è poco probabile che la BCE decida di intervenire sul cambio.
Il fatto che i mercati stiano prendendo con una tale tranquillità la svalutazione dell’Euro ci dice che questo deprezzamento della moneta europea è visto come un fattore naturale. Non c’è preoccupazione sul mercato, l’Euro è stato a livelli elevatissimi per tanto tempo, ed è ora naturale vedere un periodo di quotazioni più basse, anche al di sotto della parità con il dollaro.
C’è però un fattore che non va trascurato: è molto probabile, infatti, che il board delle BCE abbia fissato un limite inferiore teorico del cambio Euro/Dollaro a quota 0,95, in quanto è il valore minimo mai raggiunto dalla moneta unica dopo la sua effettiva circolazione.
C’è poi un altro valore critico pari a 0,85, ma qui stiamo parlando di soglie teoriche in quanto nel 2000 l’Euro era una moneta che esisteva solo sulla carta.
Dobbiamo dunque tenere d’occhio la forbice 0,85-0,95 dollari per 1 €, e, soprattutto, lo stato d’animo del mercato.
State certi, comunque, che prima o poi l’Euro troverà un nuovo livello di equilibrio, con o senza un intervento della BCE.
Lascia un commento per primo