A meno di un accordo raggiunto in extremis con i creditori, il prossimo 31 luglio l’Argentina andrà in default, pronosticare cosa succederà è davvero un’impresa ardua
(ripubblicazione articolo del 24 luglio 2014)
Consideriamo la possibilità più interessante, ovvero quella peggiore: l’Argentina prosegue sulla sua posizione durissima verso i creditori che reclamano di essere pagati e decide di andare in default.
Non si tratta di catastrofismo, anzi, al momento è proprio l’opzione più probabile, ed il mercato lo sa benissimo:
Non crediamo, però, che questo (possibile) default sia paragonabile a quello del 2001, e la ragione è semplicissima: il default del 2001 fu una doccia fredda per i mercati, mentre, nel 2014, l’idea che l’Argentina sia un debitore poco affidabile è piuttosto radicata nella coscienza dei trader.
Nei prossimi giorni ne vedremo delle belle, tra CDS che volano e peso argentino sotto forte pressione, la verità la scopriremo soltanto a mezzanotte del 31 luglio, e noi saremo qui per darvene notizia.
PS: che poi, probabilmente, a tutti i paesi con un debito pubblico insostenibile (Italia compresa) questo default può quasi convenire, come vi abbiamo spiegato qui.
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