Asta BTP: i rendimenti non sono esplosi, rimane forte la domanda

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Non era proprio il caso di tagliarsi le vene in vista di una possibile crisi di governo per il caso Berlusconi, i nostri BTP vanno ancora a ruba

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Ve l’avevamo detto, l’allarmismo dei media era del tutto ingiustificato.

Ai mercati obbligazionari non interessa più di tanto sapere chi ci governa, poiché la BCE ha fatto ben intendere a tutti che sarà sempre pronta ad intervenire in casi eccezionali, fine della questione.

Certo lo spread rimane un indicatore interessante, non lo neghiamo, ma alla fine, come si suol dire in finanza, “solo il prezzo paga”, per cui sono i rendimenti dei titoli di Stato che contano, non tanto il loro confronto con quelli Tedeschi.

Oggi le due aste BTP (5 anni e 10 anni) sono andate decisamente bene rispetto alle nere aspettative dei più, il Tesoro ha venduto 2,5 miliardi di titoli a 10 anni e 3,5 miliardi di titoli a 5 anni.

I rendimenti sono buoni, il titolo a 10 anni ha mantenuto un tasso pari al 4,46% (uguale all’ultima asta), quello a 5 anni ha avuto un leggero rialzo, registrando un tasso pari al 3,38% (a Luglio abbiamo avuto un 3,22%), graficamente si capisce che la situazione rimane ampiamente sotto controllo:

La domanda per il titolo decennale è cresciuta rispetto all’ultima asta, il bid to cover è stato pari a 1,51 (in rialzo rispetto al precedente 1,32). Per quanto riguarda il titolo a 5 anni la domanda si è leggermente ridotta, passando dal precedente 1,36 all’attuale 1,22.

 

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