Il segretario del PD sente forti pressioni su di sé, anche all’interno del proprio partito, si farà davvero da parte per il bene del Paese ?
L’avevamo detto, o, meglio, ce l’eravamo auspicati. Bersani sarebbe pronto a fare un passo indietro in favore di un candidato premier più “liberale” (Renzi ? Il nome del Sindaco di Firenze ora non è più così scontato)
“Il mio pre-incarico è stato assorbito ma non vado al mare. Io ci sono, non intendo essere un ostacolo ma ci sono” così ha dichiarato Bersani oggi, mentre le commissioni di saggi continuano a lavorare in sordina in una qualche sala del Palazzo del Quirinale.
Già, a proposito di Quirinale: come si comporterà il PD per l’elezione del Presidente della Repubblica ? Il 15 Aprile le due camere del Parlamento si riuniranno in seduta comune per dare il via alle votazioni, intanto il segretario del PD commenta: “Come ho detto faremo una ricerca onesta di un punto di equilibrio ma non ci si detti il compito. Siamo però pronti a discutere. Il Pd è un partito plurale e quindi può dare adito all’idea che spesso si divide, ma non credo proprio che accadrà”.
Insomma da Bersani arriva apertura per il nome del Colle, ma non al 100%. Ma quanto a lungo rimarrà Bersani ? Qualcuno sospetta che, dopo la nomina del nuovo Presidente della Repubblica, farà un passo indietro; la ragione principale sarebbe l’interesse a “piazzare” al Quirinale un bersaniano (ad esempio Prodi) di fiducia, per non perdere un ruolo centrale nella scena politica. Il problema però è sempre lo stesso: se Renzi dovesse subentrare a Bersani, che ne sarebbe del principio democratico delle primarie di cui Bersani ha sempre fatto vanto in campagna elettorale ? Il PD sarebbe costretto a fare altre primarie, con il rischio che (con regolette ad hoc e sotterfugi strani) a vincere sia ancora una volta un bersaniano senza carisma, e non Matteo Renzi.
Sono questioni di partito ? No, non solo, c’è chi crede fermamente che Renzi sarà il prossimo Presidente del Consiglio.
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