Bitcoin: ecco a che cosa serve una banca centrale

bitcoins

Diffidiamo, per ora, del fatto che il Bitcoin sia prossimo a scomparire dai mercati finanziari, anzi: il suo rafforzamento è molto convincente ma ci fornisce un ottimo esempio del perchè non possa esistere una valuta senza banca centrale

bitcoins

I grandi sostenitori del Bitcoin hanno un solo argomento per giustificare la propria posizione: il Bitcoin è la prima/seconda valuta più forte del Mondo. L’indecisione tra prima e seconda nasce dal fatto che, a sentire molti, la prima valuta del Mondo sarebbe l’oro. Ora, capiamo bene che il metallo giallo possa essere considerato alla stregua di una valuta ma, tecnicamente, non lo è.
Lasciamo comunque questa doppia possibilità per i più convinti sostenitori dell’oro come valuta (andate a comprare un chilo di carne in oro e fateci sapere come va).

Il Bitcoin è una storia unica fino ad ora nel nostro sistema finanziario, stiamo infatti parlando di una valuta senza banca centrale, cioè senza nessuno che stabilisca tassi di interesse, senza titoli di Stato emessi indicizzati a Bitcoin, senza listini azionari in Bitcoin. Qualcuno dice che questo non conta, che una valuta può comunque esistere senza alcuna banca centrale alle spalle.

È vero (altrimenti dovreste spiegarci perchè i Bitcoin esistono ancora), ma da qui a dire che “la banca centrale non conta” ce ne vuole.
Il problema principale del Bitcoin è il costante rischio di bolla speculativa, e qui potete scegliere se credere che i mercati siano perfettamente efficienti (cioè le bolle speculative non esistono) o se credere che la stessa natura umana limitata nella razionalità possa portare un qualunque strumento finanziario a prezzi insensatamente troppo alti.
A quanto pare non c’è una teoria giusta, visto che gli ultimi due premi Nobel Eugene Fama e Robert Shiller pensano, rispettivamente, che gli approcci giusti siano il primo ed il secondo.

Daremo rilevanza alla teoria di Shiller, in quanto ci sembra più vicina alla realtà (ci perdonerete, ma noi, nella nostra razionalità limitata, non siamo perfetti), date un’occhiata all’andamento del Bitcoin in rapporto al Dollaro Americano:

Forse uno zoom può essere utile:

Marzo – Aprile 2013, il Mondo scopre il Bitcoin. Mentre molti analisti rimangono scettici, il Bitcoin diventa una vera e propria tendenza soprattutto grazie al suo utilizzo da parte di siti con finalità “poco chiare” (andate a chiederlo a chi conosce il sito Internet Silk Road, che vendeva medicinali e droghe leggere di vario tipo, prima di essere chiuso pochi giorni fa).
In pochi giorni 1 bitcoin passa da un valore di cambio di 42$ a 220$, quando poi le voci di dissenso da parte di analisti e banche di affari si moltiplicano il sogno finisce e 1 bitcoin scende a 60$ (comunque sopra i 42$ del pre-bolla, un ottimo segno di forza per la valuta).
Da quel momento in poi il Bitcoin comincia a disegnare un “triangolo”, che si risolverà poi in un movimento ribassista fino a Luglio 2013.

Da Luglio il Bitcoin è in continua crescita, ma negli ultimissimi giorni di Ottobre il tasso di crescita è tornato ai livelli della bolla di Aprile.

Tutto questo per arrivare ad una conclusione semplicissima, una valuta, senza la copertura della banca centrale, ha la stessa volatilità di un’azione.
Mi spiego meglio, il rendimento di un’azione, a livello di frequenza, può essere rappresentato così:

Ogni azione trova il suo valore medio sempre intorno allo 0%, poiché, nel lungo periodo, un titolo azionario difficilmente guadagna il 10% ad ogni seduta, è più probabile vedere una cosa del genere:
Lunedì: +0,5%
Martedì: +0,2%
Mercoledì: – 0,6%
Giovedì: – 0,2%
Venerdì: + 0,8%

Vedere un’azione perdere il 30% in un giorno è una cosa che capita, è piuttosto rara, certo, ma tutti noi dovremmo aver visto negli ultimi anni diversi casi simili (l’ultimo esempio in ordine cronologico può essere Blackberry). Ma avete mai visto una valuta svalutarsi del 30% in un giorno ? Pensateci, è davvero difficile pensare ad un caso così clamoroso sui mercati valutari (ripeto, è raro, non impossibile che una valuta si svaluti di così tanto in un breve lasso di tempo, e l’Italia con la Lira negli anni Novanta ne sa qualcosa).
La conclusione ovvia è che, normalmente, le valute sono meno volatili delle azioni.
Questo perchè, in ogni caso, esiste sempre un organo di controllo che possa intervenire per rassicurare i mercati in caso di crisi di fiducia (parola abusata al giorno d’oggi, pardon), e quest’organo è la banca centrale.
Il Bitcoin, che dal canto suo non ha alcuna banca centrale alle spalle, si trova in una situazione di volatilità anomala per una valuta, e questo la rende troppo simile ad un’azione.
Ecco perchè al Bitcoin serve una banca centrale per diventare una valuta seria nel lungo periodo, per quanto ne sappiamo nelle prossime ore il cambio Bitcoin/Dollaro potrebbe crollare del 70% senza preavviso, cosa che invece escludiamo, ad esempio, per il cambio Euro/Dollaro.

 

 

Altri articoli

Lascia un commento per primo

Leave a comment

Your email address will not be published.

*