Il governatore della Bank of England, Mark Carney, ha le idee chiare: per alzare i tassi non è necessario aspettare che i salari medi tornino a crescere nel Regno Unito, vi spieghiamo perchè ha ragione
(ripubblicazione articolo del 20 agosto 2014)
Una di quelle regole empiriche che vedrete costantemente applicate all’economia è questa: il livello dei prezzi in un’economia si muove spesso in anticipo rispetto ai salari.
Escludendo il caso di cui vi abbiamo parlato questa mattina (i salari di Spagna e Portogallo sono andati in deflazione quando ancora i prezzi al consumo erano in inflazione), questo ci fa capire meglio la frase che il governatore della BOE, Mark Carney, ha detto la settimana scorsa:
“Dobbiamo avere la fiducia che i salari reali cresceranno in maniera graduale in futuro ma, per alzare i tassi, non è necessario aspettare che questo si verifichi”
Per quanto possa sembrare strano, Carney ha ragione. Le banche centrali, per determinare i tassi in un’economia, applicano normalmente la regola di Taylor, la cui è formula è:
dove:
è il tasso di interesse nominale di breve periodo applicato dalla banca centrale;
è il tasso di inflazione, misurato con il deflatore del PIL;
è il tasso desiderato d’inflazione;
il tasso di interesse reale di equilibrio;
è il logaritmo del PIL effettivo;
è il logaritmo del PIL potenziale.
Come vedete, nella regola si parla di tasso di inflazione attuale e futuro, e non del livello dei prezzi.
Tuttavia, ci si aspetta che i salari comincino a crescere in ogni caso dopo i vari rialzi dei tassi, e, se questo non dovesse accadere, si può pensare legittimamente che l’economia non fosse pronta a tassi più elevati.
Attualmente, nel Regno Unito i salari reali non stanno crescendo:
Consigliamo a chi volesse approfondire il tema di fare un confronto con la Federal Reserve, che, sebbene dichiari di seguire anch’essa la regola di Taylor, spesso havoluto aspettare una crescita dei salari per alzare i tassi.
Lascia un commento per primo