Il primo grande evento inatteso e destabilizzante per i mercati finanziari mondiali del 2014 è arrivato: il “cigno nero” sembra essere proprio la guerra tra Russia e Ucraina che sta portando in tanti a vendere a tutto spiano
(ripubblicazione di un articolo pubblicato il 4 marzo 2014)
Dopo un mese di tranquillità per Wall Street (e, quindi, per tutte le borse mondiali), possiamo dire che è finita la pacchia.
Torna la correzione ribassista e, stavolta, potrebbe essere molto più violenta di quella vista a Gennaio, a dircelo è la reazione stellare dell’indice VIX (“indice della paura”) in seguito alle prime mosse militari della Russia in Ucraina:
L’indice VIX è, ovviamente, invertito nel grafico in modo da mostrare la sua correlazione con l’andamento dell’S&P 500.
La borsa russa sta letteralmente crollando:
Stiamo poi assistendo alla polverizzazione del Rublo:
Il crollo arriva nonostante il drastico aumento dei tassi da parte della banca centrale russa (+1,5 punti percentuali in un giorno, un aumento che non si vedeva dal 1998, anno del default per Mosca).
Potremmo mettere tanti altri grafici per mostrarvi il disastro a cui stiamo assistendo, come ad esempio quello sulla vendita a tutto spiano dei bond bielorussi:
In tutto questo, però, ci scuserete, noi continuiamo a guardare con preoccupazione verso Wall Street.
Non giriamoci intorno: se Wall Street crolla si rischia una nuova depressione, anche per l’Italia.
La correlazione tra il crollo di Wall Street e la depressione non è automatica, ma se ci aggiungiamo la guerra tra Russia e Ucraina allora, unendo i puntini, fatichiamo davvero ad essere ottimisti per il futuro.
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