Con il passare delle settimane riceviamo notizie sempre peggiori dal Brasile, e i grafici che riportiamo periodicamente fanno sempre più paura
Per quanto individuare il “fondo del baratro” sui mercati finanziari possa essere un’attività relativamente semplice, non ci sentiamo (per esperienza) di esibire la stessa certezza quando si parla di dati macroeconomici.
È, ad esempio, il caso del Brasile. Non abbiamo nessun vero mezzo per individuare il momento dal quale la prima economia del Sudamerica ricomincerà a crescere, e più passa il tempo più leggiamo notizie scoraggianti a riguardo.
Angosciante la caduta della fiducia delle imprese brasiliane, in ogni settore:
E, per il meccanismo del cane che si morde la coda, vediamo un’immagine simile quando consideriamo la fiducia dei consumatori:
Quando entrambi gli indicatori scendono, l’economia è normalmente in fase di recessione con una gara al ribasso tra la domanda e l’offerta di mercato, alla ricerca di un nuovo punto di equilibrio.
Il tutto ha un effetto disastroso sul mercato del lavoro, naturalmente:
Recessione, salari in calo e, come se non bastasse, l’inflazione ha recentemente visto un’impennata nel paese:
La puzza di marcio è forte, ed il governo brasiliano ha da poco varato un piano di austerità da 17 miliardi di dollari dopo l’ennesimo declassamento del proprio debito pubblico.
Crisi economica, cattiva gestione del debito pubblico, austerità…vi ricorda qualcosa, non è vero ?
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