Per una volta non cerchiamo un confronto con la Germania, ecco lo spread tra Italia e Stati Uniti, ovvero l’unico Paese al Mondo che non può andare in default
Tutti noi siamo ormai abituati a sentire parlare di spread (per chi di voi non lo sapesse ancora, consiglio di vedere cos’è lo spread in un nostro vecchio post), ma per oggi vorremmo proporvi un’analisi diversa, sotto due punti di vista:
1) Lo spread che consideriamo noi sarà quello tra Italia e Stati Uniti (anziché tra Italia e Germania), ci baseremo sempre sul titolo a scadenza 10 anni
2) Lo spread di cui sentiamo parlare tutti i giorni è calcolato sul mercato secondario (cioè quello in cui si comprano e vendono titoli emessi in passato), noi invece vogliamo dare uno sguardo al mercato primario, guarderemo quindi l’evoluzione dei prezzi (e quindi dei rendimenti) dei titoli di Stato alla loro emissione
Il risultato tra Italia e USA sul mercato primario è questo:
La riduzione dello spread è a dir poco palese. Siamo passati da uno spread a quasi 500 punti base prima della famosa conferenza stampa di Draghi di Luglio 2012 agli attuali 184 punti base.
Non è merito certamente di chi ci governa, i mercati obbligazionari si muovono in base a quello che fanno le banche centrali: il periodo di ribasso dei rendimenti per l’Italia è iniziato grazie ad una storica conferenza stampa della BCE, il rialzo dei titoli Americani è esploso nel momento in cui la Fed ha cominciato a parlare del tapering. Insomma, quando si tratta di economia o finanza non credete ad una sola parola tra le tante che sentite dai politici in TV, sia perchè non è loro responsabilità, sia perchè non sanno di cosa parlano.
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