La domanda di moneta è un mezzo fondamentale per capire come la politica monetaria funziona, cerchiamo di capire in che cosa consiste
Abbiamo già visto insieme il concetto di “domanda” di mercato, e vi consiglio di ripassarlo prima di cominciare questa lezione.
Concluso il ripasso, è il momento di parlare di un particolarissimo tipo di curva di domanda: la domanda di moneta.
Che cos’ha di particolare questa funzione ?
Partiamo da una premessa banale ma necessaria, la domanda di moneta non risponde all’interrogativo: “Quanti soldi voglio possedere ?”, perché è evidente che, se potessimo scegliere, tutti noi vorremmo avere una grandissima quantità di soldi, e tale misura non avrebbe un grande rilievo nelle scienze economiche.
Che cosa esprime dunque la domanda di moneta ? Essa esprime quanta moneta cartacea voglio detenere.
Immaginiamo, per semplificare, un mondo in cui si possa scegliere solo tra due alternative:
1) Detenere moneta nel portafoglio (o in depositi bancari a vista)
2) Investire i miei soldi ad un determinato tasso di rendimento “i”
Bene, è probabile dunque che il signor Rossi decida di detenere una parte della propria ricchezza in moneta (per prendere il caffè ogni mattina, per fare la spesa, per andare al cinema, ecc.) e che decida di mettere da parte quello che avanza. Mettere da parte moneta però non genera ricchezza, perché non investire dunque il denaro che volevo soltanto nascondere sotto una mattonella ?
Il signor Rossi comincia dunque ad informarsi, confronta vari investimenti con i relativi tassi di interesse, se li studia un po’ e poi decide come investire i propri risparmi.
Ed è qui che incontriamo la domanda di moneta: un individuo deterrà una quantità maggiore di moneta tanto più i tassi di interesse medi saranno bassi.
Perché succede questo ? Perché il nostro signor Rossi si trova in una situazione molto netta:
a) “Metto i miei risparmi sotto una mattonella”, il tasso di rendimento sarà nullo
b) “Investo i miei risparmi”, il tasso di rendimento sarà, normalmente, maggiore di 0
È chiaro che tanto più il tasso di interesse del caso b) sarà prossimo allo zero, tanto meno il signor Rossi sarà incentivato dall’investire il proprio denaro, in quanto prevede di ottenere pochi benefici dall’investimento.
Graficamente, questa relazione (che è appunto la domanda di moneta) si esprime così:
In verticale abbiamo il tasso di interesse, in orizzontale la quantità di moneta. Se i tassi di interessi saranno alti, sarò ben incentivato dall’investire (quindi a detenere meno moneta). Viceversa, se i tassi di interesse saranno bassi avrò pochi incentivi ad investire il mio denaro, e preferirò detenere dunque una quantità maggiore di moneta.
Per oggi limitiamoci a comprendere questo, la prossima volta ci dedicheremo all’altro lato del mercato della moneta: l’offerta.
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