La prima componente fondamentale del PIL è rappresentata dai consumi in un’economia, vediamo come possiamo definirli
Prima di approfondire il tema del consumo, è bene ripassare la lezione principale dalla quale siamo partiti per parlare del PIL, ovvero quella sulla curva IS.
Fatto questo, possiamo analizzare la prima componente fondamentale del PIL: il consumo.
Tutti noi facciamo la spesa, non c’è quindi bisogno di spiegare che cosa si intende per consumo in un’economia. Il concetto è infatti molto intuitivo (essendo una cosa con la quale abbiamo a che fare ogni giorno), ma cerchiamo di spingerci oltre facendo un ragionamento macroeconomico.
Da che cosa dipendono i nostri consumi ?
Chiunque sarebbe in grado di rispondere a questa domanda, i consumi dipendono positivamente dal nostro reddito nominale (che indichiamo con “€Y”) e negativamente dal livello dei prezzi (che indichiamo con “P”). Se vogliamo semplificare il nostro discorso, possiamo ragionare non più in termini di PIL nominale, ma in termini di PIL reale (come tra l’altro fanno gli economisti di solito). Visto che nel calcolo del PIL reale i prezzi sono costanti (per chiarimenti consiglio di rivedere la lezione che abbiamo fatto a riguardo), possiamo dire che il consumo dipende dal nostro reddito reale (che indichiamo con “Y”).
È sufficiente ? No, purtroppo il reddito che noi abbiamo a disposizione non è quello che percepiamo ogni mese, ma è quello che percepiamo al netto delle tasse. In conclusione, possiamo dire che i consumi dipendono dal nostro reddito disponibile, e la dipendenza è chiaramente positiva (ad un aumentare del reddito disponibile “Yd”, aumenteranno i nostri consumi, e viceversa).
Dal punto di vista matematico, possiamo scrivere il tutto in questo modo:
C(Yd)
Facendo un passo in più:
C(Yd) = c0 + c1 (Yd) = c0 + c1 (Y – T)
Non c’è nulla di complicato, ve lo assicuro, ma cerchiamo di fare ordine.
Immaginate che un individuo non abbia un reddito, i suoi consumi saranno pari a zero ? Difficilmente sarà così, poiché egli dovrà comprare almeno beni di prima necessità. Così, se una persona viene improvvisamente licenziata dal suo lavoro, nel periodo di disoccupazione dovrà arrangiarsi con i propri risparmi, facendo sì che i consumi ci siano anche quando il reddito è nullo. Questa parte di risparmi che viene utilizzata è indicata nella nostra espressione con “c0”.
Il parametro “c1” è invece un parametro più interessante e vitale per l’economia, esso è detto propensione marginale al consumo, e indica la percentuale di reddito disponibile che viene consumata.
Si noti che se la propensione marginale al consumo è uguale, ad esempio, al 60%, avremo che la propensione marginale al risparmio sarà uguale al 40%.
Infine, “Y – T” altro non è che il nostro reddito reale disponibile, dato dalla differenza tra il reddito reale Y e le tasse T.
Fin qui abbiamo visto i consumi, nella prossima lezione ci dedicheremo agli investimenti delle imprese.
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