di Matteo J. Stettler (smartweek.it)
“Mentre il dibattito sulla polarizzazione della ricchezza mondiale imperversa, una cosa è certa: sempre più persone stanno diventando ricche”.
Questo è quanto emerge dal 14esimo report annuale del Boston Consulting Group (BCG), “Riding a Wave of Growth: Global Wealth 2014“. Un’onda di crescita che rimane cavalcabile soltanto da chi una tavola già ce l’ha.
Secondo le analisi della società di consulenza strategica statunitense, “la ricchezza finanziaria privata a livello globale è cresciuta del 14,6 percento nel 2013 raggiungendo un totale di $152mila miliardi di dollari“. Un aumento addirittura superiore a quello del 2012, in cui la ricchezza globale crebbe di 8,7 punti percentuali, che trova la propria spiegazione nelle incredibili performance dei mercati azionari e nella nuova ricchezza finanziaria creata nei RDCs (“Rapidly Developing Countries”), in particolare nell’Asia pacifica.
Come nell’anno precedente, il Nord America (con i suoi $50,3mila miliardi) e l’Europa Occidentale (con $37,9mila miliardi) si confermano le regioni più ricche nel mondo, seguite da vicino dall’Asia pacifica (escluso il Giappone), che nel 2013 ha totalizzato $37mila miliardi, riducendo così della metà la differenza con il Nord America registrata nel 2008.
Il record di crescita rimane quindi ad appannaggio della regione dell’Asia pacifica, dove si registrano tassi del 30,5 percento, tutt’oggi la regione in cui la ricchezza finanziaria cresce di più a livello globale. Si assiste anche ad aumenti consistenti, a doppia cifra, nelle ricchezze private delle tradizionali economie mature del “vecchio mondo”, in particolare nel Nord America (15,6 percento), mentre l’Europa Occidentale e il Giappone rimangon indietro, con aumenti rispetto al 2012, rispettivamente del 2,7 e 4,8 percento.
L’Italia, pur con assett pari a 3,200 miliardi di euro, si conferma fanalino di coda registrando una crescita della ricchezza finanziaria di solo lo 0,7 percento rispetto al 2012. Una risultato così analizzata da Monica Regazzi, partner di BCG: “Assistiamo a livello globale a un mondo che va a due velocità. Da un lato ci sono l’Europa dell’est, il nord America e l’Asia dall’altro un’Europa sostanzialmente ferma. In questo contesto l’Italia è ancora più indietro: il nostro paese non solo è in fanalino di coda in Europa ma soprattutto non sembra ancora essere uscita dalla crisi post 2008. Il tutto comunque in un contesto in cui l’Italia, grazie alla sua tradizionale capacità di risparmio, riesce a mantenere a livello mondo comunque un saldo nono posto nella classifica per numero di soggetti con asset finanziari superiori al milione di dollari”.
Tuttavia, nel 2013 la crescita della ricchezza privata a livello globale (stimata attorno ai $19,3mila miliardi) è stata trainata principalmente dal rendimento delle attività esistenti ($15,2mila miliardi), a conferma di come cavalcare “quest’onda di crescita” rimanga un entusiasmo riservato a pochi. Il resto, la maggioranza, intanto rimangono in attesa sulla spiaggia.
Articolo tratto da “Smartweek.it“
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