Abbiamo ampiamente criticato in passato la Presidente dell’Argentina Cristina Kirchner, ma in questo caso non possiamo che difenderla a spada tratta: Buenos Aires non deve cedere e deve fregarsene della sentenza della Corte Suprema Americana
(ripubblicazione articolo del 20 giugno 2014)
In seguito alla sentenza della Corte Suprema Americana, la Presidente Cristina Kirchner ha pronunciato un intenso discorso di circa 30 minuti a reti unificate in TV:
Se capite lo spagnolo e avete mezz’ora libera, vi consigliamo di ascoltare le parole della Kirchner attentamente.
A parte il notare come un presidente in Argentina possa benissimo fare un discorso a reti unificate in cui parla solo ed unicamente di bond (immaginate Napolitano che fa un discorso tecnico sui Btp italiani ? In quanti cambierebbero canale per guardare il Grande Fratello ?), capiamo una cosa molto chiara: l’Argentina non ha nessuna intenzione di pagare il proprio debito all’hedgefund NML di Paul Singer.
Ad un certo punto la Kirchner ha mostrato infatti la seguente slide al pubblico:
Nel 2008 NML comprò una parte del debito pubblico argentino per 48,7 milioni di Dollari USA, oggi, sei anni dopo, pretende 832 milioni (+1608%, mica male).
Intendiamoci, l’Argentina avrebbe anche questi 832 milioni da dare a NML, ma il problema è un altro. Vi abbiamo già detto che una resa dell’Argentina creerebbe un pericoloso precedente giudiziario che potrebbe rendere inutile ogni futuro haircut del debito pubblico per qualunque Paese in crisi finanziaria (perchè accettare un haircut quando, alla fine, si può ricevere una somma molto più elevata aspettando qualche anno ?).
Ma la sentenza riguarda solo l’1% del vecchio debito pubblico sottoposto ad haircut, ci furono altri investitori che rifiutarono la ristrutturazione del debito. Se Buenos Aires ripagherà NML, allora anche gli altri creditori si metteranno in coda.
In totale, dunque, l’Argentina rischia di dover pagare 15 miliardi di Dollari ai suoi creditori.
Avete sentito la frase della Kirchner nel suo discorso:
“15 miliardi di Dollari equivalgono a più della metà delle riserve depositate nella nostra banca centrale”
Le riserve infatti ammontano a circa 28,5 miliardi di Dollari al momento.
Dunque l’Argentina non pagherà, ed è naturale che sia così.
La finanza si scatena contro Buenos Aires ovviamente, guardate i bond a 10 anni:
E anche il CDS non scherza:
Intanto Standard & Poor’s ha usato l’arma (inutile) del downgrade del debito argentino, che passa da CCC+ a CCC-.
Come se i mercati avessero bisogno di un downgrade per sapere che l’Argentina è finanziariamente disastrata.
Ma se tutti sanno che il debito pubblico argentino è spazzatura, come mai qualcuno lo compra pur sapendo che difficilmente non perderà i suoi soldi ?
Per una volta, forza Argentina.
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