Mentre le autorità cinesi negano il fatto che il governo centrale stia usando l’arma della svalutazione, lo Yuan ha raggiunto la “danger zone” oltre alla quale tante imprese cinesi potrebbero perdere grossi capitali a causa degli investimenti in derivati
Segnatevi questo numero: 6,20 renmimbi per Dollaro USA.
È questo il valore “x” che lo Yuan non può permettersi di raggiungere, almeno secondo gli analisti di Morgan Stanley.
Cosa succede oltre questo valore ? Come spiegano gli analisti, se lo Yuan supera quota 6,2 sul Dollaro allora arriveranno grosse perdite sui contratti derivati acquistati dalle aziende cinesi per speculare sul cambio Yuan/Dollaro.
Detto questo, ecco la brutta notizia:
Ci siamo, lo Yuan ha toccato l’orlo del baratro per i derivati in questione.
A questo punto inizia la guerra dei numeri tra analisti: a quanto ammonterebbe il capitale investito nei suddetti derivati ?
Qualcuno parla di 150 miliardi di Dollari, altri sostengono che negli ultimi mesi tante società siano riuscite a ridurre la propria esposizione (specialmente durante la scorsa Primavera, quando abbiamo visto una crisi simile per lo Yuan) fino a 60 miliardi di Dollari.
Anche nel caso migliore (quello dei 60 miliardi di Dollari), capite bene che questo problema dei derivati sembra essere piuttosto grosso. Non sappiamo se sia vera la storia secondo cui la Cina non starebbe svalutando lo Yuan, ma c’è da chiedersi se Pechino sia disposta a distruggere una parte del suo settore finanziario per rilanciare l’export, probabilmente la risposta è positiva (ma ci saranno delle conseguenze, statene certi).
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