Fino a quando i rendimenti dei titoli di Stato a breve periodo non torneranno a livelli almeno “non ridicoli”, parlare di “fine della crisi” sarà un errore o, nel peggiore dei casi, un inganno
(ripubblicazione articolo del 9 settembre 2014)
Date un’occhiata veloce al rendimento dei titoli di Stato a 3 anni nell’Eurozona e capirete di cosa stiamo parlando:
Se volete prestare denaro ai governi di Austria, Germania, Belgio, Francia, Finlandia, Olanda e Slovacchia dovete sostanzialmente pagare per il privilegio di poter prestare i vostri soldi a questi paesi.
Non è che ci auguriamo un’impennata dei rendimenti come nella seconda parte del 2011, semplicemente dobbiamo constatare che rendimenti così bassi corrispondono all’idea del mercato secondo cui la BCE cercherà di aiutare l’economia dell’eurozona ancora per diversi anni e, dunque, la crisi sarebbe ancora lontana dalla sua fine.
Quando i rendimenti torneranno a crescere gradualmente e alla BCE si comincerà a parlare seriamente di un futuro rialzo dei tassi (questo momento sembra ancora lontanissimo nel tempo), allora potremo seriamente pensare ad una crisi vicina alla sua conclusione.
Per il resto sentiamo solo tante, tante chiacchiere.
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