La crisi viene dal lato della domanda, chi dice che il problema è l’offerta ha probabilmente qualche difficoltà nel comprendere il meccanismo di “causa-effetto”, ecco un grafico che dimostra alla perfezione quanto affermiamo
(ripubblicazione articolo del 19 marzo 2014)
Non vogliamo certo andare a riprendere le teorie marxiste sul capitalismo (che contengono ben poco di economico e molto di filosofico), ma interrogarsi sulla reale necessità della produzione economica mondiale è un atto dovuto in un contesto storico come il nostro.
Prendiamo un caso su tutti, la prima economia mondiale: gli USA
Mentre il reddito reale delle famiglie americane fatica a crescere da decenni, la produttività (che è comunque un concetto diverso dalla produzione) è in costante crescita.
Dal 1947 ad oggi, la produttività (intesa come la quantità di un bene/servizio prodotta/erogata ogni ora dai lavoratori americani) è quadruplicata, un risultato di per sé davvero notevole.
Quello che però non possiamo non notare è la grossa divergenza che si è creata dal 1980 ad oggi tra la produttività ed il reddito reale della famiglia tipica statunitense.
Domanda: tutta questa produttività dove va a finire di fronte ad un non-arricchimento della famiglia media americana ?
La risposta si collega ad un articolo che avevamo scritto qualche mese fa che mostrava la drammatica crescita di disuguaglianza sociale negli USA.
Vi invitiamo a rileggere attentamente quell’articolo e ad osservare tutti i grafici che abbiamo pubblicato all’epoca, potremmo sintetizzare però il discorso in due punti:
1) Chi possedeva già nel 1980 un capitale superiore a quello medio oggi ha una quota percentuale maggiore del PIL USA nelle sue mani
2) Gli unici salari che aumentano sono quelli dei lavoratori più pagati
Risultato finale ? I più ricchi sono sempre più ricchi, come al solito.
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