Tra dietrologie e dati di fatto, cerchiamo di capire cosa cambierà con il rinnovamento delle banconote
C’è chi dice che questo sia un modo per rintracciare i pagamenti, altri parlano di un “quantitative easing” studiato a tavolino per non apparire come tale, qual è la verità sulle nuove banconote stampate dalla BCE ?
Se potessimo rivolgere la stessa domanda a Mario Draghi in questo momento, siamo piuttosto sicuri che ci sentiremmo rispondere una cosa come: “Le nuove banconote sono studiate per prevenire l’attività di falsificazione, non ci sono secondi scopi nascosti”, e in effetti le nuove banconote saranno probabilmente più difficili da copiare, ma più passano le ore, più questa motivazione ufficiale ci sembra un pretesto.
La verità è che assisteremo ad un quantitative easing limitato nel tempo, infatti le nuove banconote circoleranno, per qualche mese, insieme alle vecchie banconote, la BCE avrà così creato moneta dal nulla, esattamente come sta facendo (in modo palese e clamoroso) la Bank of Japan. Inoltre, lo stesso procedimento sarà seguito nei prossimi anni per le banconote da 10 €, da 20 € e così via fino ai 500 €.
Pensiamo poi ad un caso estremo, immaginiamo che una persona abbia una gran quantità di contanti in cassaforte, e che sia costretta, tra qualche mese, a portare questi contanti in banca per la sostituzione delle banconote. Certo, questo discorso è poco realistico se fatto con le banconote da 5 €, pensate però a quando saranno sostituite banconote con un taglio più elevato: il cittadino, chiedendo la sostituzione di una cospicua somma di denaro in banconote, potrà richiamare l’attenzione della Guardia di Finanza (magari avvertita dalla banca stessa), che avrà a disposizione, ovviamente, ogni mezzo per capire se la somma posseduta dal cittadino è stata dichiarata o meno.
Attenzione alle apparenze quindi…
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