Con ogni probabilità, Franco Marini sarà eletto domani pomeriggio dodicesimo Presidente della Repubblica Italiana, tra i malcontenti del PD
Non si capisce bene cosa abbia pensato Bersani ieri sera nel proporre un nome palesemente in contrasto con la linea politica di una bella parte del suo Partito, ma fatto sta che, tra mal di pancia e franchi tiratori, nel primo scrutinio Franco Marini è riuscito ad ottenere la (leggera) maggioranza assoluta dei voti, quella cioè che sarà sufficiente alla sua elezione a partire da domani pomeriggio.
In particolare, oggi Marini ha ottenuto 521 voti, mentre Rodotà si è fermato a 240 (comunque al di sopra delle attese). Tra chi ha votato Rodotà non ci sono quindi solo i grillini, ma anche Sel e alcuni grandi elettori del PD (il voto è segreto, non ci è dato sapere con certezza chi siano stati i “traditori”).
Improvvisamente, insomma, l’intesa PD-PDL non fa più ribrezzo a Bersani (come vediamo nella foto), anzi, sembra essere per il Segretario una situazione abbastanza vantaggiosa.
Sarà molto difficile assistere a clamorosi colpi di scena, la seconda votazione del tardo pomeriggio dovrebbe concludersi con un esito simile, ma i sostenitori di Rodotà fanno leva sull’effetto del “voto anonimo”, sperando che qualche “insospettabile” lo preferisca a Marini.
Se Marini sarà – come è molto probabile – il prossimo Presidente della Repubblica, c’è da dubitare seriamente che si vada a votare a Giugno; passano le ore e il terribile governissimo PD-PDL si avvicina.
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