Con il Senato USA innervosito (ma impotente) di fronte alla condotta fiscale di Apple, vediamo come Steve Jobs prima e Tim Cook ora hanno evitato di pagare le tasse
È tutto legale a detta di Tim Cook, e l’impressione è che gli Stati Uniti abbiano le mani legate. Partiamo da un dato di partenza, Apple è un’azienda Americana con sede legale in California, questo fa sì che gran parte delle tasse che Apple paga ogni anno entrino nelle casse di Washington.
L’aliquota fiscale per le imprese negli USA è del 35%, ma Apple sostiene di aver contrattato un’aliquota speciale con il Governo Irlandese inferiore al 2% (ma si mormora che l’aliquota fiscale reale sia proprio un tondo 0%). Ecco da dove nasce la furia del Senato USA.
Ma com’è possibile ?
Apple sembra aver trovato il segreto per non pagare le tasse: basta dichiarare una sede fiscale per la produzione delocalizzata all’estero che preveda di ottenere un fatturato pari al tuo fatturato totale, voilà.
Forse non tutti sapete che Apple possiede, dal 1980, il 100% di una società offshore, chiamata AOI, con sede a Cork, in Irlanda.
AOI possiede una serie di altre società offshore quali Apple Operations Europe, Apple Distribution International e Apple Singapore.
Andate a Cork e cercate la sede di AOI, sorpresa: non la troverete !
Vi dico di più, AOI non ha mai avuto dipendenti nei suoi 33 anni di vita, e risulta essere ufficialmente composta solo da 2 direttori e un “officer”, tutti impiegati di Apple Inc. Uno di loro è Irlandese, gli altri due sono Californiani.
Andiamo oltre nel caso non abbiate capito il messaggio: AOI tiene ogni anno un CdA (il minimo sindacale), e fino ad oggi 32 di questi si sono tenuti a Cupertino (in California, nella Silicon Valley, esattamente nella cittadina dove Apple ha la sua sede), e solo 1 si è tenuto a Cork.
E ora il piatto forte: AOI non ha mai pagato un centesimo di tasse in 33 anni, nonostante, solo tra il 2009 ed il 2012, un utile netto di 30 miliardi di Dollari. Questo perchè AOI non ha dichiarato di avere una sede fiscale in nessuna giurisdizione.
In pratica AOI registra, con i suoi 3 dirigenti, senza avere una sede fisica, senza avere dipendenti, un fatturato pari a circa 1/3 dell’intero fatturato di Apple.
Ma non finisce qui, c’è un’altra società offshore, la ASI, per la quale potrei farvi un discorso analogo, ma preferisco non essere ripetitivo e mostrarvi direttamente i numeri relativi ad ASI:
Per i non anglofili, l’ultima riga riporta l’aliquota fiscale a cui ASI è stata sottoposta tra il 2009 e il 2011.
E il bello è che Apple sarà difficilmente colpita dal Senato USA, in quanto Apple paga già molte tasse e c’è il rischio che Tim Cook, innervosito da una possibile multa miliardaria, possa semplicemente decidere di spostare Apple lontano dagli USA. Siamo certi che in Senato qualcuno voglia correre un rischio del genere ?
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