Bastano tre grafici per inquadrare quale sarà il nodo della questione, aumentano gli analisti che ipotizzano una riduzione del QE, ma noi rimaniamo scettici
Mercoledì alle 20 (ora Italiana) sapremo la verità, ha senso preoccuparsi per un eventuale stop alla politica monetaria espansiva da parte della Federal Reserve ?
Prima di arrivare alla nostra risposta, vediamo tre grafici interessanti:
Questa è la correlazione tra i rendimenti dei titoli di Stato Americani a 10 anni e la presenza della parola “tapering” (che possiamo tradurre con “riduzione”, il termine più associato al Quantitative Easing nei blog di Finanza USA) nel Web. Come vedete, la relazione è strettamente proporzionale da quando c’è stata l’inversione di tendenza a inizio Maggio: ecco quindi cosa ci si attende (e si teme) per Mercoledì, il “tapering” del QE.
Chiarito quale sia il problema, facciamo un passo in più, andando a vedere i tassi medi di indebitamento effettivi sul mercato, ossia il tasso di interesse al quale una famiglia media Americana riesce a contrarre prestiti a lungo termine (per default si prende un periodo di 30 anni):
Come prevedibile, si assiste ad un’inversione di marcia anche qui, ma siamo molto lontani dai livelli del 2007. Eppure, guardando questi dati, molti analisti sostengono che sia arrivato il momento per gli USA di alzare i tassi di interesse. A noi sembra un’ipotesi veramente malsana, e prevediamo che, in assenza di fattori aggravanti della crisi mondiale, negli USA dovremo aspettare l’anno prossimo per tornare a vedere la Fed alzare i tassi. Come mai crediamo questo ? Ecco il terzo grafico:
Politica espansiva o meno, il tasso di inflazione continua a crollare. È quindi assurdo ipotizzare una fine del Quantitative Easing in questo momento, ne riparliamo nel 2014.
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