Conoscendo la proverbiale cautela politica della BCE, il recente annuncio del Quantitative Easing effettuato da Draghi deve farci pensare che in Europa non vedremo l’inflazione per molto tempo
(ripubblicazione articolo del 27 gennaio 2015)
Mentre i soliti espertoni parlano di iperinflazione all’ennesimo annuncio di una banca centrale di battere moneta, dobbiamo ammettere che la prima cosa che abbiamo pensato quando abbiamo udito Draghi parlare del QE è stata: “Siamo proprio messi male”.
Se la BCE ha dato il via libera al QE, lo ha fatto con il consenso della Germania. Se la Germania, pur con i dovuti limiti, ha approvato questa manovra di politica monetaria fortemente espansiva, allora dobbiamo pensare che il futuro per l’economia dell’Eurozona non sia affatto buono (non che prima non lo pensassimo, ma sentirselo praticamente dire da Draghi fa un altro effetto).
Pensate, fra tutti gli indicatori economici possibili immaginabili, a quello verso il quale si concentra l’attività della BCE: l’andamento dei prezzi nell’economia europea:
Quantitative Easing = disperazione di chi ci governa
E se sono disperati loro, figuratevi come possono stare le persone “normali”.
Lascia un commento per primo