Potremmo fare tanti esempi, in realtà, per denunciare la debolezza della democrazia in Italia; il caso dell’acquisto degli F35 è però esemplare
Come ricorderete, a Giugno il Senato aveva bloccato il piano di acquisto dei tanto discussi cacciabombardieri F35, ma ormai, come aveva detto il Ministro Mauro, il Parlamento non aveva più voce a riguardo.
Il problema principale dello stop all’acquisto dei caccia sarebbe stato, in sostanza, la perdita dell’acconto già versato dall’Italia all’azienda fornitrice.
Ora facciamo un esempio pratico, immaginate, dopo aver affrontato una lunga discussione in famiglia, di versa un acconto per un’automobile.
Qualche settimana dopo si scopre che proprio l’auto che volete comprare non ha passato nessun crash test e riporta gravi difetti (del tipo motore che fonde dopo pochi chilometri, cambio molto fragile, ecc.). Domanda: cosa fate ?
Le alternative sono due:
1) Vi riconfrontate con la vostra famiglia e decidete di comprare un’altra auto, perdendo l’acconto iniziale versato per l’auto difettosa
2) Anche se la vostra famiglia preme per la prima opzione, ve ne fregate altamente e comprate la macchina difettosa
Per tante ragioni (dal buon senso ad un mero discorso di convenienza economica) spero che siate tutti portati a scegliere la seconda opzione.
Ebbene lo Stato non ragiona così in Italia, e questa è una delle tante cose che ci fa capire perchè la spesa pubblica è così inefficiente nel nostro Paese.
Il risultato finale sarà, come intuibile dall’ultimo rapporto del Pentagono sugli F35, che alla fine l’Italia dovrà gettare nella spazzatura le “patacche” che sta comprando (l’ultimo ordine per il settimo F35 è stato ufficializzato il 27 Settembre) entro poco tempo, per poi dover spendere altri miliardi per comprare cacciabombardieri che, forse, funzioneranno.
Naturalmente, quando diciamo che “lo Stato dovrà spendere altri miliardi” parliamo dei contribuenti, voterete ancora questi fenomeni della contabilità alle prossime elezioni ?
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