Una landsbank tedesca chiede di essere esclusa dal meccanismo di vigilanza della BCE, il motivo ? Il nuovo sistema avrebbe costi insostenibili per l’istituto bancario
(ripubblicazione articolo del 9 aprile 2015)
La Landeskreditbank Baden-Wurttemberg (L-bank) ha ufficialmente fatto causa alla BCE per scongiurare il proprio inserimento nella lista delle banche che finirà sotto la vigilanza diretta di Francoforte.
Il meccanismo, per chi non lo conoscesse, è illustrato dal grafico seguente:
L-bank, che le piaccia o no, si trova nella lista delle banche sulle quali la BCE dovrà vigilare. La banca possiede infatti un attivo superiore ai 30 miliardi di euro, parametro minimo stabilito da Francoforte per il nuovo meccanismo di vigilanza.
La ragione per la quale L-bank non vuole rientrare nel sistema di controllo della BCE non la conosciamo. O meglio, sì, sappiamo che cosa la banca ha scritto nella denuncia: “Il sistema di vigilanza della BCE comporta costi burocratici troppo elevati, valutati dai nostri esperti intorno ai 5-10 milioni di euro annui”, ma la ragione vera non la possiamo conoscere.
Certo, se L-bank avesse qualcosa da nascondere nei propri bilanci (notate il congiuntivo), non lo direbbe pubblicamente (mettetevi nei panni di qualunque correntista della banca), ed è per questo che non siamo certi della buona fede della società.
Buona o mala fede a parte, la parola ora passa alla Corte di Giustizia europea, che dovrà quantificare i costi effettivi del nuovo sistema di vigilanza europea e schierarsi.
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