Ci sono voluti quasi 20 anni, ma adesso qualche economista comincia a mostrare un cauto ottimismo riguardo al Giappone: l’ondata deflazionistica potrebbe essersi conclusa
Se una banca centrale come la Bank of Japan si pone l’obiettivo di raggiungere un tasso di inflazione medio annuo del 2%, deve sapere che, prima di centrare il proprio obiettivo, deve sradicare un problema quasi ventennale per l’economia Giapponese: la deflazione.
Nonostante i tanti “gufi del Giappone” continuino a scrivere su blog indipendenti (ma non per questo intelligenti), noi continuiamo serenamente a prendere i dati che ci arrivano da Tokyo e a mostrarveli, poi i conti li faremo alla fine:
Ormai ci siamo, l’inflazione core (ovvero quella che non considera i beni volatili nel prezzo, energia e alimentari) è tornata positiva negli ultimi tre mesi in Giappone (i dati sono su base annua).
Non abbiamo ancora raggiunto l’obiettivo del 2% naturalmente, ma è un bene che l’inflazione cresca lentamente in queste condizioni, se da un giorno all’altro l’inflazione esplodesse i nostri cari “gufi del Giappone” brinderebbero su queli libri di macroeconomia mai aperti.
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