Gli Svizzeri bocciano il “super salario minimo”

Svizzera

In un referendum che dice di più sulla mentalità degli Svizzeri di quanto non possa fare la migliore delle guide turistiche, la Svizzera ha bocciato la proposta di legge di un “super salario minimo”, quanti Paesi avrebbero promosso con un plebiscito il quesito referendario ?

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Diciamolo subito, nonostante chi vi scriva sia generalmente d’accordo all’istituzione di un salario minimo, bisogna ammettere che, in questo caso, le notizie che ci arrivano dalla Svizzera sono positive.

Come ben ricorderete, infatti, poche settimane fa vi avevamo preannunciato il voto e, nel farlo, avevamo espresso le nostre preoccupazioni riguardo all’effetto “boomerang” che l’imposizione alle aziende svizzere di pagare un salario minimo così elevato (stiamo parlando di circa 3000 € mensili, che non sono da immaginare come uno stipendio da 3000 € in Italia visto il più elevato costo della vita in Svizzera, ma, comunque, come asticella minima è decisamente troppo alta per tante aziende) avrebbe potuto portare nell’economia elvetica.

Ebbene, alla fine il popolo svizzero ha deciso: il 77% di coloro i quali si sono recati a votare ha detto “no” all’istutizione del salario minimo, con buona gioia di molti, governo compreso.

Il Ministro dell’Economia Johann Schneider-Ammann ha detto alla stampa: “L’istituzione di un salario minimo non ci aiuterà a combattere la povertà, anzi, i suoi effetti potrebbero essere controproducenti”.

Vi ricordiamo, comunque, che ben il 90% di chi lavora in Svizzera percepisce uno stipendio netto mensile superiore a quello che si voleva fissare come livello minimo, il che, secondo alcuni, è anche la principale ragione per cui alle urne ha vinto il “no” al salario minimo.
È un po’ come se in Italia si decidesse di imporre un salario minimo di 400 €, in quanti andrebbero a votare a favore ? Con 400 € in Italia è quasi impossibile vivere e, di sicuro, 400 € non sono sufficienti a garantire una vita quanto meno dignitosa a nessuno.
Il problema aggiuntivo è che quei 3000 € mensili di cui si parlava in Svizzera non solo sono relativamente pochi rispetto al costo della vita nel Paese, ma sono anche abbastanza da mettere in seria difficoltà alcune aziende (anche importanti fornitori di grandi multinazionali con sede in Svizzera) e, dunque, chissà quante piccole (ma fondamentali) aziende avrebbero dovuto chiudere i battenti.

In rete poi si trovano tante testimonianze che fanno riflettere, come quella della Portoghese Luisa Almeida, che in Svizzera lavora con un contratto di lavoro regolare come baby-sitter e donna delle pulizie. Il suo stipendio netto ? Circa 2700 €, per questo Luisa ha dichiarato ad un giornalista di USA Today, prima del referendum, di essere in seria apprensione per il proprio posto di lavoro, temendo di essere licenziata nel caso della vittoria dei “sì”.

E se nemmeno queste argomentazioni così “terrene” dovessero essere sufficienti a farvi capire perchè gli Svizzeri hanno bocciato la proposta dell’istituzione di questo salario minimo, fatevene una ragione: dalla Svizzera possiamo solo prendere lezioni di democrazia, da noi ormai anche le elezioni politiche hanno perso valore, figuriamoci i referendum.

 

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