I sondaggi sul referendum greco di domenica mostrano una grande quantità di indecisi, non ci stupiremmo nel vedere un trionfo della paura di perdere tutto alle urne
Con la vittoria piuttosto semplice di Tsipras alle ultime elezioni politiche, qualcuno di noi potrebbe essere tentato di pensare che, a logica, gli elettori dovrebbero appoggiare il secco “no” di Syriza alle condizioni di austerità imposte dalla troika. Che senso avrebbe, infatti, eleggere uno come Tsipras per poi dargli l’ordine di andare a Bruxelles ad accettare le condizioni imposte dai creditori, esattamente come fecero i presidenti pro-euro del passato ?
Questo il quesito esatto del referendum (tradotto in inglese):
Inizialmente, avrete sentito parlare di una prevalenza dei “no” nei sondaggi:
Attenzione però: questo referendum è stato fatto dopo la chiusura delle banche dello scorso lunedì.
Prima che le banche chiudessero e che arrivasse il controllo dei capitali in Grecia, i numeri erano leggermente diversi. Lo stesso istituto (Metapolls) aveva rilevato un 57% per il fronte dei “no” ed un 30% per i “sì”.
La chiusura delle banche ed i limiti di ritiro di denaro contante ai bancomat hanno dunque cambiato in pochi giorni il risultato del sondaggio. Per tale ragione, sebbene tante testate e tanti blog finanziari diano quasi per scontata una vittoria dei “no” domenica, noi ci inseriamo in un altro fronte. La paura può far vincere il fronte dei “sì” al referendum di domenica e, francamente, non ci stupiremmo affatto nello scoprire un risultato pro-troika lunedì mattina, ed è quello che pensiamo nel vedere gli ultimissimi sondaggi (al quinto giorno dalla chiusura delle banche e dall’introduzione del limite di prelievo ai bancomat):
Siamo già pronti a vedere titoloni dei giornali del tipo: “Grecia: i pro-europa vincono a sorpresa”.
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