I più grandi esperti di diritto costituzionale hanno passato gli ultimi secoli a cercare di inquadrare il lavoro più come un “diritto” o come un “dovere”, dalla Grecia in crisi economica ci arriva un’altra risposta: lavorare sta diventando un privilegio
Mentre in Grecia si continua a cercare di far funzionare una moneta che in un’economia simile non può funzionare, notiamo, con il passare dei trimestri, un trend inquietante:
Lavorare ad Atene è un privilegio, punto.
La Grecia deve andarsene dall’euro, e deve farlo di corsa. Sì arriverà l’inflazione, forse l’iperinflazione, la nuova dracma avrà il valore di una pizza di fango e, magari, qualche banca fallirà. Almeno, però, sarà soltanto una generazione a subire gli effetti di questa crisi.
Quello che l’Europa sta facendo (ormai anche la Germania vuole, tramite il suo Ministro delle Finanze, che Atene si alzi dal tavolo della trattativa sbattendo la porta) è tentare di riscrivere leggi economiche sulla pelle di milioni di cittadini.
Trichet non volle aiutare la Grecia all’inizio della crisi ? Oggi la BCE ha dovuto istituire una linea di credito di emergenza (ELA) per Atene.
Per anni abbiamo sentito dire che il QE in Europa non ci sarebbe mai stato ? Oggi la BCE è in pieno QE.
Il debito pubblico in Europa non può essere tagliato seguendo la linea tedesca ? L’FMI, la BCE e gli USA stanno facendo pressione sulla Germania e riusciranno a far tagliare il debito di Atene.
I casi sono due, o siamo governati da geni del male, oppure da idioti in posizioni di potere. Statisticamente, la seconda ipotesi è sempre la più realistica.
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